“Per la terza volta consecutiva la Giunta Calcinaro sottopone al Consiglio Comunale un bilancio di previsione, atto politico per eccellenza, niente affatto condiviso né con la popolazione né con i Consiglieri comunali di minoranza, preceduto da una sola riunione della I Commissione ad una settimana dal Consiglio stesso. Credo che questo modo di procedere non sia nell’interesse della nostra comunità e che sia anche specchio della fragilità progettuale di questa maggioranza.”. Sono le parole di Sonia Marrozzini, capogruppo in Consiglio Comunale di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, dopo l’assise cittadina di ieri sera
Marozzini che lamenta una fragilitià politica emersa ulteriormente dopo il consiglio comunale di ieri sera: “Perché se si fossero veramente volute condividere le scelte adottate nel D.U.P. da questa Amministrazione si sarebbe dovuto spiegare come mai quest’anno il bilancio di previsione si sia potuto chiudere solo con il ricorso a poste straordinarie ed a scelte incredibili quale quella di attingere alle riserve straordinarie di utili del 2015 dell’Asite per la considerevole cifra di 1.100.000 euro, decisa con un verbale dei soci del 2 gennaio 2017, tra l’altro impiegate a copertura della gestione corrente. Scelta tanto più grave se si pensa che in prospettiva l’Asite, che ha accordato anche uno sconto di 150.000 sul canone Tari dovuto dal Comune, non sarà di certo in grado di produrre utili come negli anni passati anche in forza della recentissima sentenza del TAR del 17 marzo 2017 con cui i Giudici hanno confermato i limiti all’abbancamento di rifiuti provenienti da fuori provincia e che la sottrazione di riserve straordinarie ricostituite dopo anni di sofferenza della partecipata più importante del nostro Comune di fatto indebolisce la stessa, anche di fronte a progetti ambiziosi quali quelli della realizzazione del Biodigestore che imporrà un ricorso a mutui ingenti e quello dell’implementazione della raccolta differenziata con il ricorso alle isole ecologiche meccanizzate”.
Marrozzini che affronta poi l’altro tema centrale del consiglio di ieri, ovvero la raccolta rifiuti: “Proprio su tale argomento preoccupa il dato che emerge circa la raccolta differenziata che nel 2016 è peggiorata facendo segnare, dopo un trend positivo, un arretramento che ci allontana ancora di più, dalla soglia del 65% necessaria al risparmio previsto dal bonus per la raccolta differenziata. Inoltre nella relazione collegata al DUP emerge che la stessa Asite e la Solgas potrebbero subire nuove modifiche societarie. Per la prima sembra si voglia procedere ad una scissione della discarica dal resto delle attività svolte, come parcheggio e servizio referezione ed altri. Ma non si dice con quali fondi si pensa di finanziare quelle attività che sono tradizionalmente in perdita e che prima venivano coperte proprio con gli utili della discarica. Per non parlare della manutenzione del verde che solo lo scorso anno la Giunta Calcinaro salutava come una grande conquista e che però si scopre verrà riportata all’esterno mediante affidamento con bando. Fare una fusione della Solgas con la San Giorgio Energie oppure scindere la discarica e creare una nuova società Multiservizi sono decisioni che riguardano tutti e che debbono essere preventivamente discusse perché ne va della sicurezza non solo degli equilibri di bilancio ma dei servizi basilari da offrire alla cittadinanza. Questo patrimonio non può essere impiegato per un’attività amministrativa finalizzata esclusivamente alla ricerca del consenso come è accaduto con gli introiti della vendita Solgas, spalmati in mille rivoli invece di essere impiegati in scelte strategiche di abbattimento strutturale dei costi e come accade oggi con il prelievo di oltre 1.100.000 euro dall’Asite dalle riserve straordinarie”.
Sonia Marrozzini che conclude: “Non si può condividere un’azione politica priva di prospettive strategiche né tantomeno un bilancio da cui emerge solamente la strategia di spendere cifre enormi per coprire la gestione corrente, secondo una logica che subordina il perseguimento del bene comune alla spasmodica ricerca del consenso elettorale”.
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