Barcellona B – Eldense 12-0 truccata,
Marco Morettini: “Sono estraneo ai fatti”

CALCIO - L'ex Folgore Veregra scosso: "Attendo notizie, ma sembra che tutti gli italiani debbano tornarsene a casa, anche chi non c'entra niente"

Marco Morettini con la casacca dell’Eldense

IL FATTO – Non si placa la bufera in Spagna dopo il 12-0 rifilato dal Barcellona B all’Eldense in un match della Seconda Divisione B. Quella che poteva sembrare una semplice goleada è, invece, passata sotto gli occhi di molti come una presunta combine. Proprio per questo, alcuni giocatori e l’allenatore Filippo Vito Di Pierro, che da gennaio affianca in panchina Fran Ruiz, sono stati fermati con l’accusa di truffa.

Il presidente Aguilar ha poi provveduto a denunciare il presunto imbroglio alle autorità e alla Liga, dopo aver rescisso il contratto con il gruppo di investitori italiani, capitanato da Nobile Capuani di San Benedetto del Tronto, che era entrato nella società a gennaio. Aguilar ha inoltre chiesto al comune di Elda, proprietario dello stadio in cui gioca la squadra, di non consentire l’accesso alle attrezzature sportive ai rappresentanti del gruppo di investitori italiani.

Nella rosa dell’Eldense figura anche il nome di un noto calciatore nostrano. Si tratta di Marco Morettini, ex Folgore Veregra, fino a dicembre a Falerone poi in Spagna nella Comunità Valenciana. “Penso che tutto questo faccia schifo. Tradire i propri compagni è una vergogna. La gente in campo dà l’anima e c’è chi si vende le partite – ha commentato l’ex portiere veregrense -. Il sentore che ci fosse qualcosa sotto già c’era. Nella precedente trasferta, contro il Cornellà – spiega Morettini -, il direttore Capuani ha chiamato il mister Di Pierro ordinando che 3 giocatori non dovessero giocare, non si sa ancora perché, e i giocatori avversari avevano comportamenti strani, dicevano che avevano parlato col capitano e che la partita doveva finire 4 a 1. Sul risultato di 3 a 1 uno dei nostri prende il palo e gli avversari sembravano quasi infastiditi. Al 90′ un altro mio compagno è andato a recuperare una palla che stava per uscire e ho sentito chiaramente dall’altra squadra espressioni come “Perché ti impegni?” oppure “Ma che fai?!”. Questo per fare due esempi, ma durante tutto l’arco della partita queste frasi erano ricorrenti”.

Alla domanda su quali fossero i suoi pensieri quando gli si palesavano davanti agli occhi queste situazioni, Morettini spiega: “Il martedì seguente, agli allenamenti abbiamo discusso nello spogliatoio, ma abbiamo deciso di passarci sopra perché a nessuno è venuto in mente che i propri compagni potessero fare una cosa del genere”.

Ed ora? “Ad Elda mi trovavo bene. La gente è accogliente e gentile, la città è carina, ma dopo questa storia a noi italiani ci guardano come criminali. Sui giornali spagnoli stanno mettendo le nostre facce dicendo cose non vere. Addirittura hanno puntato i riflettori su un mio amico di Roma che non era nemmeno convocato. Ora attendo notizie, ma sembra che tutti gli italiani debbano tornarsene a casa, anche se i giocatori incriminati sono tre spagnoli”.

Leonardo Nevischi

 


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