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“Dai Crivelli a Rubens” l’arte del Fermano in mostra a Roma

di Alessandro Giacopetti

Presentata oggi in sala Rollina la mostra “Dai Crivelli a Rubens – tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio” che verrà inaugurata lunedì 10 aprile alle ore 18.30 al complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma. Sarà aperta dall’11 aprile al 9 luglio opere d’arte provenienti dal territorio marchigiano colpito dal terremoto del 24 agosto e ancora dalle scosse del 26 e del 30 ottobre.
Ad organizzarla sono stati il Pio Sodalizio dei Piceni e i vari Comuni tra cui Fermo, in collaborazione la Soprintendenza Archeologica delle Marche, e il supporto di Civita Mostre. Obiettivo: far conoscere meglio la ricchezza del patrimonio artistico dei territori colpiti dal sisma e raccogliere risorse da destinare ai restauri dei beni culturali dei centri marchigiani.
La mostra si articola in due parti. La prima è curata da Anna Lo Bianco e consta di tre grandi pale che rappresentano l’Adorazione dei pastori, di Pieter Paul Rubens, originariamente pensata per la chiesa di San Filippo Neri, quella di Pietro da Cortona per la chiesa romana di San Salvatore in Lauro e quella di Giovan Battista Gaulli, il Baciccio, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Fermo. La seconda sezione è curata da Claudio Maggini e Stefano Papetti e presenta una serie di pale e polittici rinascimentali di Carlo e Vittore Crivelli, Pietro Alemanno, Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti. Oltre che dalla città di Fermo le opere provengono da piccoli centri come Massa Fermana, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Elpidio Morico e Monte San Pietrangeli. La mostra “Dai Crivelli a Rubens – tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio” sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, esclusi i festivi ad ingresso gratuito.

Francesco Trasatti, assessore alla Cultura di Fermo ha spiegato che “E’ un progetto corale del territorio. Dopo un anno di collaborazione con Milano per portare lì il Rubens e ora c’è la tappa romana che faceva parte degli accordi presi dal Pio Sodalizio dei Piceni. Nel corso dell’esposizione milanese è nata l’idea di trasformare questo appuntamento romano in una occasione di visibilità del territorio allargandolo a altri Comuni e cercando di dare rappresentazione del capoluogo e del territorio. A differenza delle esposizioni che hanno raccolto critiche, questo era un progetto già previsto, e avrà la doppia sede: dopo San Salvatore in Lauro l’allestimento sarà portato a San Filippo Neri, quest’estate a Fermo. Grazie alla disponibilità della provincia abbiamo potuto allestire una sala con foto dei 40 Comuni del Fermano con materiale di promozione turistica. Come fu fatto a Milano abbiamo anche in questo caso un punto di informazione turistica. E’ prevista la possibilità di creare micro-eventi che daranno la possibilità di portare una immagine del territorio dandogli visibilità. Invitati anche Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio e Laura Boldrini, presidente della Camera, in quanto marchigiani. Questa iniziativa organizzata dal Pio Soldalizio vede anche lo sforzo organizzativo dei Comuni e parte dai Comuni”.

“La mostra romana è la porta d’accesso per far ritornare le opere qui nelle Marche – ha esordito Stefano Pompozzi, consigliere provinciale – e emerge un concetto di operatività, data dall’aver messo in sinergia i tesori artistici locali. C’è la voglia di portare, a seguito della mostra, i visitatori nel nostro territorio”.

Romina Gualtieri, sindaco di Monsampietro Morico: “Grazie per l’opportunità concessa grazie alla quale il nostro Vittore Crivelli è temporaneamente esposto a Roma facendogli raggiungere la sua origine. È infatti stato realizzato grazie all’impegno di Michele Caucci prelato nato a Sant’Elpidio Morico e andato poi a Roma. L’opera è conservata nella chiesa di San Michele Arcangelo, che ora è inagibile”.

“Senza la sinergia con Fermo e altri comuni, Monte San Pietrangeli non avrebbe potuto raggiungere una vetrina così importante”, ha detto l’assessore comunale Marco Pazzelli. “C’è un dubbio sull’attribuzione dell’autore dell’opera ma è indubbio il suo valore artistico. E’ una occasione importante per poter contribuire con questo gioiello alla mostra e ci fa piacere metterla in luce, visto che in passato forse è stata un po’ tenuta in ombra”.

“Moltissimi i visitatori che hanno visto il Rubens a Milano, – ha aggiunto Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo – così come moltissimi i cataloghi e il materiale promozionale che è stato diffuso. Ora si va a Roma grazie alla collaborazione di altri comuni e della provincia.
Io non ringrazio, invece, l’ufficio per la ricostruzione della Regione Marche. Di slogan ne abbiamo gli uffici pieni, per non dire altro, visto che l’attività dell’ufficio regionale sembra operare per castrare l’economia e il turismo del territorio. Va detto che c’è chi cerca di lavorare e di andare avanti, ma allo stesso modo va detto quello che non va. Se noi dobbiamo promuovere le Marche, quali luoghi facciamo a vedere ai turisti: i portoni chiusi? I muri puntellati?” ha concluso il sindaco.

Alma Monelli, dell’Arcidiocesi di Fermo: “Riconosco che le amministrazioni comunali si stanno adoperando molto per la questione sisma. L’arcidiocesi di Fermo ha 63 Comuni. Questa mostra è una occasione importante per valorizzare opere che per molte ragioni non sono fruibili momentaneamente ed è opportunità che ci permette di lavorare per quei siti dove poi torneranno per essere esposte”


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