Per il candidato sindaco Andrea Agostini e per i suoi sostenitori quella sede elettorale in viale don Minzoni è molto più di una sede, è il simbolo della rinascita della città. E oggi il taglio del nastro. “E’ un momento importante – il discorso del candidato Agostini – perché siamo in un locale topico, all’inizio di un viale storico della città, all’ingresso di Porto San Giorgio per chi arriva da Fermo, un viale bersagliato dai cartelli “affittasi” e “vendesi”, un luogo diventato immagine della depressione della città, di un’amministrazione che ha invertito la rotta del Fermano, portando la gente dalla città a Fermo, dalla costa alla collina, ai monti. Sì un’amministrazione a guida Pd, ed ecco come ci ritroviamo in città. Invece a Fermo quella a guida Pd se n’è andata e la città è rinata. Questa nostra sede è un punto di incontro per i sangiorgesi. E pensate, ha fatto parlare il fatto che qui di notte abbiamo le luci accese, un fatto diventato straordinario per Porto San Giorgio quando invece dovrebbe essere l’ordinario per una città che vive di turismo. La luce è vita, è sicurezza. In 10 giorni un bar è stato colpito dai ladri ben due volte (leggi l’articolo), altri casi nel quartiere sud, i furti nel quartiere nord, le auto depredate in via Verdi (leggi l’articolo). Noi dobbiamo tornare a garantire movimento, vita, luce, che poi diventa anche un deterrente contro la criminalità. Ma poi c’è chi – il riferimento al botta e risposta con l’assessore Catia Ciabattoni – sostiene che noi alla Bit siamo stati protagonisti con un video e i volantini (leggi l’articolo). E certo, ce li vedete i sindaci e gli assessori di Fermo e di Porto Sant’Elpidio a pubblicizzare i nostri volantini o il brodetto alla sangiorgese? Ma non scherziamo per cortesia.
Quest’amministrazione ha gridato allo scandalo quando ho istituito le strisce blu, ero un delinquente. e loro cosa hanno fatto? Confermate e prorogate, hanno fatto il diavolo a quattro per i pini tagliati, loro hanno disboscato un viale, sono arrivati a tagliare gli alberi anche a Rivafiorita. E quando ho dovuto alzare la tassa sui rifiuti per i debiti con la discarica ereditati da chi mi aveva preceduto? Apriti cielo. E loro? Un aumento continuo, sono riusciti addirittura a raddoppiarla. Soluzioni per i detriti sulla spiaggia? Zero. Il porto? Zero. I problemi dei cittadini, della marineria, delle concessioni balneari? Zero. Hanno anche messo la barriera dei T-Red. Non vedete che il traffico è cambiato? Si è spostato verso sud, verso il centro commerciale. Un sindaco deve dare voce ai suoi concittadini. La lista dei commercianti ha deciso di schierarsi con noi perché abbiamo sposato il loro programma. Hanno scelto democraticamente. E qualcuno ha avuto anche da ridire, tanto in Italia non si vota più. Anche gli albergatori hanno le loro linee guida. Non so se usciranno allo scoperto. Ma, a prescindere da questo, noi siamo con loro, noi non siamo per i sondaggi pagati, noi siamo per la gente che è stufa. I sangiorgesi sono stufi della subordinazione in cui sono stati relegati. Siamo subalterni alle amministrazioni di Fermo e Porto Sant’Elpidio. Il Fermano deve tornare in città. Non abbiamo una sede elettorale con foto del candidato, abbiamo un segnale, un messaggio. Di questo ringrazio tutti gli amici che mi aiutano. E chiedo agli altri candidati di fare lo stesso: accendano le luci anche loro”. E dopo il discorso tutti a gustare la pasta fresca di Matteo Perticari sulle note di dj Spalla.
s.c.
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