di Andrea Braconi
Non è capace di rimanere fermo, Vincenzo Gulla. Sempre propositivo, sempre impegnato nell’associazionismo e soprattutto sempre vicino ai giovani. Dal maggio 2016 è anche presidente di Casa Comune, una realtà nata dopo le elezioni comunali di Fermo del 2015 e arrivata a quasi 40 soci. Diversi i progetti attivati (basti ricordare quello di recupero dell’area dell’ex conceria, in sinergia con l’Amministrazione comunale), il sostegno alle popolazioni terremotate e tante idee in cantiere.
Vincenzo, quando e perché nasce Casa Comune?
“L’associazione nasce nel 2015, dopo le ultime elezioni amministrative, occasione che ha permesso a molti di noi di entrare in diretto contatto con le problematiche del territorio fermano, di toccare con mano la mancanza di una progettualità mirata al sostenimento dei bisogni dei cittadini, al miglioramento della convivenza sociale, all’integrazione e al miglioramento della qualità della vita. La solidarietà e l’impegno erano già presenti tra i volontari che sostenevano le idee e le proposte di un nuovo corso sociopolitico, che era stato alla base delle proposte dell’Altra Fermo e di Fermo Migliore. L’intento di non disperdere quanto assimilato, anzi, di ricominciare proprio da li, ci ha trovati uniti nell’entusiasmo di creare l’associazione Casa Comune, il cui nome non è stato scelto a caso e vuole essere la Casa di riferimento per la solidarietà e la progettualità sul territorio fermano per un nuovo e più aderente modello sociale.”
Il primo grande progetto che vi ha visti protagonisti è stato il recupero dell’area dell’ex Conceria a Molini di Fermo.
“Il progetto dell’ex Conceria è proprio uno di questi esempi: di come sia possibile fondere insieme privato, pubblico e sociale. Pensate ad un’enorme area industriale (20.000 mq) con un profondo significato storico ed economico; difatti, era la fonte di centinaia di posti di lavoro nel suo passato industriale, come filiera prima e come conceria dopo. E poi quello storico come campo di prigionia di polacchi, croati e inglesi nel secondo conflitto mondiale, denominato PG70, fino a poco tempo fa rimasto nel dimenticatoio, nonostante sia un monumento alla memoria. Una tale opportunità non poteva rimanere dormiente e Casa Comune si è fatta promotrice di un progetto per il recupero e riuso di quest’area per arricchire il significato storico politico, sociale ed economico territoriale, promuovendo il tavolo di concertazione del progetto OltreConceria che vede coinvolti il Comune di Fermo, l’Università di Ancona, le associazioni di categoria e la stessa Adriatica, proprietaria dell’area ex Sacomar.
Nel 2016 il tavolo ha lanciato un bando per la raccolta di idee e progetti di iniziative che creino lavoro e riqualifichino l’area. Sono stati presentati ben 19 progetti ed alcuni sono già attivi. Il progetto OltreConceria sta creando un forte interesse anche fuori dai nostri confini, sia nazionali che europei, e le prospettive di farla diventare un area di eccellenza sono concrete.”
Negli ultimi mesi vi siete attivati per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto. Che tipo di organizzazione ed obiettivi vi siete dati?
“Come già accennavo prima, la solidarietà è parte integrante della associazione Casa Comune e del nostro modello di società: non potevamo quindi esimerci da un evento così gravoso che ha coinvolto migliaia di cittadini come il terremoto di agosto e ottobre 2016. Ci siamo affiancati alle Brigate di Solidarietà Attiva (BSA), nate nel 2009 dopo il terrificante terremoto che sconvolse L’Aquila. Insieme a loro ed ai volontari che provengono da tutta Italia abbiamo creato il magazzino di Fermo per la distribuzione di generi di prima necessità, alimentari, indumenti, ecc., che si trova proprio in una delle aree recuperate dell’ex Conceria e da dove, fin dal mese di novembre, partono ogni giorno squadre di volontari che distribuiscono generi alimentari e portano aiuto alla popolazione che ha voluto o dovuto resistere su tutta l’area del cratere. Questa esperienza ci sta facendo crescere, ogni giorno impariamo come la solidarietà attiva va a riempire quei vuoti lasciati dalle istituzioni e dalla burocrazia e dove solo il volontariato è capace di agire.
Il 19 marzo scorso abbiamo fatto il primo pranzo di Casa Comune, nei locali sociali di Molini di Tenna, con la solidarietà di tutto il quartiere. Il pranzo è servito per raccogliere fondi per le BSA, le iniziative sul cratere e di Casa Comune e hanno partecipato circa 130 persone. Un grande momento di socializzazione, che è servito a farci conoscere meglio. Un vero successo.”
Ma le vostre iniziative non si fermano qui.
“Stiamo lavorando insieme al Comune di Fermo al progetto taxi sociale per realizzare un servizio di volontariato per il trasporto per un quartiere disagiato come Lido Tre Archi. Siamo attivi e supportiamo il progetto di Rocca Madre per una agricoltura solidale e sociale, siamo presenti nel comitato 5 Luglio, nato a Fermo dopo i gravi fatti di razzismo di cui è stato vittima Emanuel, un ragazzo rifugiato che cercava solo un mondo migliore. Insomma, supportiamo e partecipiamo ad iniziative ed eventi che condividono concretamente ed operativamente i nostri principi e le nostre ideologie. Sono fiero ed onorato di rappresentare questa associazione e di essere accompagnato da tante persone piene di idee, solidarietà e voglia di fare.”
(Si ringrazia Marilena Imbrescia per la concessione delle immagini)
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