di Sandro Renzi
Uniti per la città è la terza lista presentata poco fa dal candidato sindaco Andrea Agostini. All’appello ne mancano ancora cinque che saranno svelate nei prossimi giorni assicura lo stesso Agostini. Dieci uomini e sei donne compongono Uniti per la città. Questi i nomi: Lucio Brunelli, Roberto Carpani, Daniele Di Stefano, Gabriele Evandri, Giorgio Nardoni, Michele Palermo, Vittorio Perette, Leonardo Sabatino, Daniele Simoni, Francesco Urbani, Catherine Lacroix, Sonia Pastanella, Barbara Rogani, Anna Rosa Scatasta, Romina Stella, Gloria Tombolini. Tanti i giovani che vanno ad affiancarsi a quei candidati che hanno invece maturato esperienze analoghe nelle passate tornate elettorali. Ponti pasquali e ferie hanno fatto sì che alla presentazione mancassero alcuni candidati. “La data è ingrata ed i ranghi ridotti ma abbiamo deciso di presentare una lista ogni 15 giorni, fa parte della programmazione che ci siamo dati”. Le prime parole del candidato Agostini.
Sarà forse il clima pasquale ma questa volta Agostini guarda più ai competitor che al suo avversario Nicola Loira. Ed a loro sembra rivolgere un appello all’unità partendo proprio dal nome della lista. “Uniti per la città è il tratto distintivo di una compagine che si rivolge a tutti i cittadini, quindi anche ai candidati sindaco Fileni, Petracci e Marinangeli –spiega Agostini- con i quali non siamo uguali, ma le differenze devono e possono portare all’unità di intenti”. Insieme quindi per combattere il malgoverno della sinistra dice l’ex primo cittadino che non rinuncia a lanciare qualche stoccata all’amministrazione comunale. “Ho ricevuto segnalazioni da molti cittadini che si lamentano per la presenza di rifiuti sul lungomare sud. In effetti ci sono cumuli maleodoranti da un mese. E’ questo il biglietto da visita con cui ci prepariamo ad accogliere i turisti”.
Poi torna a bomba su Fileni, Petracci e l’amico Marinangeli. “Ci possono essere differenze tra me e loro quando parliamo della perdita del 118? Solo per fare un esempio –prosegue Agostini- o quando parliamo della mancata rappresentanza cittadina in Provincia? Il rischio concreto è che l’elettore venga distratto da logiche politiche che fanno passare come messaggio quello che il silenzio sia un bene ed il dinamismo sia male perché si battibecca. Il silenzio invece addormenta ed ha desertificato la città, l’unico rumore è quello delle motoseghe quando vengono fatte fuori le piante”. Ed ecco l’invito agli altri tre candidati “alternativi allo stato di fatto, e penso a Marinangeli con il quale ho lavorato quando ero sindaco, a Fileni del quale ho apprezzato le proposte e la necessità di trasparenza, alla Petracci che ha deciso di mettersi in gioco con tutte le difficoltà di chi non è abituato al fango, ma è una risorsa preziosissima per Porto San Giorgio: ebbene troviamo i punti comuni di rilancio e collaboriamo tutti insieme”. L’esempio che Agostini porta è quello del referendum costituzionale di dicembre. Forze lontane fra loro ma unite dallo stesso fine. “Queste elezioni sono un referendum sulla cattiva amministrazione di questi anni. Riprendiamoci la città. Tra me e Marco sarà facile trovare la collaborazione, tra me ed Alessandra facile trovare l’intendimento, tra me e Movimento 5 stelle facile trovare un punto di accordo”. Ecco allora l’annuncio. Anche Agostini pubblicherà le sue spese elettorali e precisa “l’unico soggetto finanziatore sono io”.
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formazione largamente rimaneggiata.