Il Comune di Porto San Giorgio
di Sandro Renzi
Il Comune ospiterà 5 adulti per il triennio 2017-2019 nell’ambito del progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Interno. Numero analogo a quello dell’ultimo triennio. Obiettivo dello Sprar è l’accoglienza integrata rivolta a soggetti che abbiano fatto richiesta o siano già titolari di protezione internazionale umanitaria. A loro saranno forniti vitto ed alloggio, ma anche assistenza sanitaria e psicologica, consulenza legale, orientamento sul territorio, percorsi individuali di inserimento lavorativo, compresi l’integrazione abitativa e l’insegnamento della lingua italiana. Tutto ciò che in buona sostanza supporta un percorso di inclusione sociale. Tra il 2014 ed il 2016 erano stati autorizzati già 5 posti riservati, da progetto, a uomini adulti “cat.- disagio mentale” si legge nella delibera approvata dalla giunta Loira con cui l’amministrazione ha deciso di presentare la domanda di prosecuzione delle attività in essere “per quanto riguarda il Progetto ‘Human Rights’ categoria disagio mentale” . Con buona pace, a questo punto, di chi nei giorni scorsi aveva sollevato un polverone sull’attività dello Sprar arrivando a chiederne la chiusura. L’amministrazione di centrosinistra andrà invece dritta per la sua strada e indirà una selezione comparativa per individuare i soggetti del terzo settore in possesso dei requisiti necessari e della capacità per divenire partner del comune di Porto San Giorgio “nella gestione del sistema di accoglienza, tutela ed integrazione a favore di 5 richiedenti e/o titolari di protezione internazionale o umanitaria (categoria disagio mentale)” si legge nella delibera. In ballo ci sono migliaia di euro. Il costo complessivo è infatti pari a 228.125 euro all’anno, comprensivo di un cofinanziamento nella misura minima del 5% del costo complessivo del progetto. Gli interventi saranno comunque finanziati perlopiù dal Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo attivato dal Ministero dell’Interno, con una quota di finanziamento a carico del Comune “e con eventuali quote di cofinanziamento a carico del soggetto individuato all’esito della procedura selettiva” che verrà svolta dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Fermo.
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