A bordo di auto d’epoca
”Dal bel mare al bel monte”

AUTOMOBILISMO - Domenica prossima le vetture storiche saranno protagoniste della ventesima edizione della gita sociale del Caem che toccherà colline e mare fermano

FERMO – E’ prevista per domenica 23 aprile la giornata nota come “…Dal bel mare al bel monte…”. Tutte le auto d’epoca, immatricolate cioè entro la fine del 1975 ad eccezione di vetture particolari che possono beneficiare di una dilatazione per un ulteriore decennio di iscrizione al P.R.A., potranno essere le protagoniste della ventesima edizione della manifestazione che svilupperà il tracciato, come da tradizione, nel territorio fermano.

Ritrovo fissato al kartodromo “Dino Ferrari” alle ore 8.00, per muovere alla volta della  panoramica di Monterubbiano dopo il tempo tecnico necessario per procedere alle formalità di rito. Al raduno saranno ammesse massimo sessanta vetture.

Alle 10.00 è in agenda lo start della prima vettura, dove i partecipanti potranno visitare, oltre al centro storico monterubbianese, anche il Palazzo Comunale di stile romanico-gotico nonché il museo delle Bambole, basato sulla collezione donata dalla signora Pia Desideri al Comune ed inaugurato pochi mesi fa. Sarà meta anche il teatro comunale Pagani all’interno del palazzo cinquecentesco, e la struttura polivalente che costituisce il Polo Culturale San Francesco.

Alle 11.30 si farà ritorno alla base di partenza, il kartodromo fermano, dove verranno effettuate le prove per la classifica di merito, necessarie per assegnare il Memorial Giammarini, trofeo giunto alla sesta edizione e dedicato al ricordo dell’indimenticabile campione sangiorgese, dove presenzierà la moglie Angela. Al termine della prova a tempo scatterà la tappa marina, direzione Porto San Giorgio, per giungere in riva all’Adriatico alle 13.00 dove verrà gustato il pranzo inserito nel programma di giornata, ed effettuare infine le dovute premiazioni. L’iniziativa segue la tradizione del Caem, che ha sempre guardato con particolare attenzione la storia motoristica marchigiana.

Paolo Gaudenzi

 

 

 


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