La posizione presa da Confindustria Fermo poche settimane fa era chiara: “Non si entra in un vestito disegnato da altri”. Partendo da qui il presidente Melchiorri, forte di un voto unanime della Giunta allargata a una decina di imprenditori importanti, aveva spiegato le motivazioni di un ‘no’ al piano di Ancona e Pesaro. “Con Ascoli le assonanze sono tante. Abbiamo settori complementari e abbiamo la possibilità di avviare subito il percorso aggregativo partendo dall’unione delle due Società di Servizi”.
L’intesa tra le due territoriali è la base di partenza da cui partire per la discussione: “Confindustria Fermo fin da domani (venerdì) affronterà la questione con il direttivo e il 5 maggio il percorso aggregativo verrà pianificato all’interno della Giunta”.
Prima della Giunta Melchiorri si incontrerà di nuovo con Mariani, proprio per affinare “un progetto che punta esclusivamente su espansione, programmazione e rafforzamento dell’associazione. Fermo e Ascoli non parlano di poltrone o governance, prima faremo un business plan e pianificheremo al meglio i servizi. Di certo – prosegue Melchiorri – questo dimostra che le territoriali piccole sono capaci di superare i propri limiti partendo dai punti di forza e non rinunciando alle proprie eccellenze”.
Per il presidente della territoriale di Fermo quella di oggi è una tappa di gara: “Non escludiamo aggregazioni future più ampie, partendo da Macerata che storicamente a noi legata e con interessi comuni. Non siamo noi e Ascoli a lavorare per escludere. La nostra futura unione – conclude Melchiorri – è la base per nuovi e ricchi scenari. È importante farlo capire agli imprenditori: l’associazione lavora per accrescere il suo ruolo, la sua forza e il suo potere sui tavoli della politica dove si deve tornare a parlare di lavoro e impresa”.
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