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201 volte David Cintio!

BOMBER - I complimenti degli ex compagni, la rete segnata da centrocampo ai tempi del Petritoli, le notti insonni per un gol sbagliato e il sogno di portare la sua Olimpia PSG in Seconda categoria, tutto questo ce lo racconta mister 200 gol

David Cintio, con la maglia del Tirassegno

PORTO SAN GIORGIO – Molti pensano che per far gol ci sia bisogno di talento, molti parlano di fiuto e altri ancora credono che il gol faccia parte del dna. Da oggi inizio a pensare che per fare gol devi chiamarti David Cintio, essere nato nel 1979 e vivere a Porto San Giorgio.

Da ieri pomeriggio, con la doppietta rifilata alla Spes Altidona, con la maglia della sua Olimpia PSG, Cintio si è consegnato alla storia del calcio dilettantistico, toccando prima quota 200 e poi 201 gol di una carriera infinita.

David da oggi pomeriggio sui social è un susseguirsi di complimenti, da ogni parte della regione, quanto ti fa piacere tutto questo affetto?

“Ne sto ricevendo tantissimi e mi fanno davvero piacere…!”

Ripercorrendo la tua lunga carriera e i tuoi 201 gol, quale consideri il più bello e a quale maglia ti senti più legato?

“Per quanto riguarda i gol, credo che il più bello che ricordi sia quello siglato con la maglia del Petritoli contro il Montappone, quando feci un gran gol da centrocampo. Per il resto sono molto legato alle piazze di Montappone e Tirassegno, dove ho lasciato davvero una parte di cuore e poi l’Olimpia, la squadra della mia città”.

Per un attaccante il rapporto col gol è sempre qualcosa di particolare, quale è il tuo?

“Come tutti gli attaccanti si vive per il gol, anche adesso, a 37 anni quando ne sbaglio uno facile non ci dormo la notte”.

Raggiunto il traguardo delle 200 reti, qual’è il prossimo obiettivo di bomber Cintio?

“Il prossimo traguardo è fare degli ottimi playoff con l’Olimpia, la società, il mister e tutta la squadra meritano la Seconda categoria e vogliamo farcela. A livello personale, alla mia età credo che dovrò vivere alla giornata, ogni gol in più che farò sarà ben accetto…”

Matteo Achilli


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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