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La Marrozzini contro Calcinaro:
“La vostra è un’Amministrazione sorda ed arrogante”

POLITICA – La capogruppo di Articolo 1 - Movimento democratico e Progressista torna sul bilancio consuntivo e sulla vendita della Casina delle Rose

Bilancio consuntivo e Casina delle Rose: due argomenti dibattuti fino a notte fonda ieri sera in Consiglio comunale e che hanno visto una decisa presa di posizione da parte di Sonia Marrozzini, capogruppo di Articolo 1 – Movimento democratico e Progressista.

“Con il consueto atto di arroganza politica l’Amministrazione Calcinaro ha costruito e voluto un ordine del giorno per il Consiglio Comunale finalizzato a mortificare il dibattito politico su questioni fondamentali quali il Bilancio Consuntivo 2016 e la modifica al piano delle alienazioni, con la messa in vendita della Casina delle Rose.

Il bel risultato ottenuto è stato quello di costringere la discussione sul Consuntivo a notte fonda, discussione dove nessuno della maggioranza ha preso la parola, limitando lo sforzo all’alzata del braccio, con addirittura il venir meno del numero legale e conseguente rinvio del Consiglio per gli ultimi due punti dell’ordine del giorno, tra cui la variante al Piano casa approvato dalla maggioranza solo un anno fa.

Evitare di discutere, svilire il ruolo del Consiglio e dei consiglieri, affidarsi ad uno stucchevole storytelling sembrano ormai la cartina di tornasole di questa Amministrazione, sorda ad ogni richiesta di confronto effettivo, se è vero come è vero che tutte le opposizioni avevano chiesto di scorporare i due punti fondamentali del Consiglio, proprio per dare modo di affrontare delle discussioni compiute.

Fa sorridere poi che il sindaco parli di differenza di posizioni tra i banchi dell’opposizione circa il destino della Casina delle Rose, perché l’unica differenza macroscopica di posizione che si è vista ieri in Consiglio Comunale è solo quella di questo sindaco e di questa maggioranza che, smentendo quanto contenuto nel proprio programma elettorale di due anni fa, in riguardo al destino della Casina, hanno preferito imboccare la via più semplice, rimangiandosi le promesse elettorali e di fatto privando il futuro della città del dominio pubblico su un immobile assolutamente strategico e collocato nel punto più bello di Fermo.

Mascherare la propria incoerenza e la propria incapacità di progettare e costruire sui beni comuni, dietro la denuncia di un presunto immobilismo è operazione di pura propaganda e di post verità, tanto che la Giunta Calcinaro ha trovato in dote al suo insediamento: la progettazione ed il finanziamento della risalita lato Est, della Chiesa di San Filippo Neri, del nuovo Montessori, del nuovo asilo nido, dei lavori di recupero del Fonte Vecchia, del nuovo ingresso alle Cisterne, del progetto Pedone al Sicuro, l’avvio della procedura di vendita della quota minoritaria della Solgas, il risanamento di Asite (dalle cui riserve straordinarie di utili proprio Calcinaro ha attinto oltre un milione di euro per chiudere il bilancio di previsione).

Il dinamismo di Calcinaro sarà solo quello di coordinare il taglio dei nastri.

Per non parlare del fatto che dai dati del Consuntivo 2016 è emerso chiaramente (riporto testualmente) che: “si può sostanzialmente confermare l’andamento negativo della gestione dell’esercizio precedente e un risultato economico finale positivo dato esclusivamente dalla realizzazione di proventi straordinari”, vale a dire della vendita della Solgas. Un “tesoretto” non infinito che si sta perdendo in mille rivoli, mentre i bisogni che ora con quelle somme si stanno coprendo rimarranno inalterati, anche quando la SGR, tra un paio d’anni, staccherà l’ultimo assegno del dovuto.

I grandi nodi irrisolti della Città quali i lotti di Casabianca, il complesso di via Respighi, l’ex mercato Coperto, sono tutti sul tappeto e senza soluzione, per stessa ammissione del Sindaco ieri sera in Consiglio, almeno per quanto riguarda i primi due. Sicuramente non saranno risolti con l’andazzo che sembra contraddistinguere la gestione dell’urbanistica nell’era Calcinaro fatta di una programmazione “à la carte”, di micro varianti e variantine, concesse al bisogno.

L’uscita di questo consigliere al momento del voto sull’alienazione della Casina delle Rose, con un gesto politicamente forte teso a rafforzare la contrarietà manifestata a più riprese nel corso del dibattito, nonché il voto contrario al bilancio Consuntivo 2016 espresso all’esito di un dibattito unilaterale mortificante, per l’ora e le modalità, rappresentano la necessaria risposta politica di fronte ad un’Amministrazione che persegue la strada della dismissione di “assets” strategici, senza la necessaria e conseguente capacità di impiegare le risorse del patrimonio comune in una programmazione per il rilancio duraturo della Città ed il mantenimento degli equilibri di bilancio”.


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