di Andrea Braconi
Arriva compatta al voto sull’alienazione della Casina delle Rose, la maggioranza guidata dal sindaco Paolo Calcinaro. E compatta in sede di Consiglio nel corso di una lunga seduta da seguito ad una scelta che, da giorni, sta dividendo la città.
“La nostra è stata una scelta politica propedeutica ad un bando – rimarca la consigliera Stefania Rocchi, capogruppo della lista civica Il Centro -. In questo modo mettiamo la Casina nel piano delle alienazioni e poi, come detto, il bando, che avverrà in un secondo momento e al quale abbiamo messo dei paletti ben precisi come il rispetto dell’attuale volumetria e la destinazione turistico ricettiva. Questa è la base della nostra scelta politica e su questa andiamo avanti”.
Categorica la Rocchi nei confronti di chi parla di svendita: “Assolutamente no, questa scelta è la condizione migliore per valorizzare un bene della città e tutelare i cittadini”.
“La mia impressione è che non potevamo chiudere questa porta – aggiunge Daniele Iacopini, capogruppo di Piazza Pulita -. Al di là di come la si pensi, l’inserimento della Casina delle Rose nel piano delle alienazioni garantisce una possibilità: l’opzione vendita, fino ad oggi non contemplata. Adesso c’è anche questa ipotesi, piaccia o meno. Poi, quando si andrà a fare il bando, si riempirà di contenuti”.
Per Iacopini in questa città persiste una discriminante chiara ed inequivocabile: “C’è chi non vuole per principio la vendita di beni e chi la mette come possibilità. Noi siamo tra coloro che dicono che è possibile, in assenza di alternative. E fino ad oggi di credibili non ne ho proprio viste. Ho fatto presente che a fronte di una possibile vendita della Casina delle Rose e del successo della vendita del 49% della Solgas, questa Amministrazione non si caratterizza affatto per la dismissione del patrimonio pubblico, anzi: penso all’ex Cops che siamo andati a riprendere, con possibilità di acquisto finale; penso al Coni; penso alla spiaggia a Lido di Fermo per renderla fruibile ai disabili. Stiamo facendo delle scelte che vanno in direzione di dare servizi ai cittadini. E quando ci rendiamo conto che ci sono delle scelte che non si possono sostenere economicamente, solo a quel punto dialoghiamo con il privato. Qui c’è chi dice no e c’è chi dice vediamo”.
“Si parla molto di Fermo come città attrattiva da un punto di vista culturale – conclude per la lista Non mi Fermo il consigliere capogruppo Massimo Tramannoni -, poi se andiamo a vedere abbiamo soltanto una struttura ricettiva che l’Hotel Astoria. Questa è un’opportunità in più per chi viene a Fermo e soggiornare qui, muovendosi poi nel territorio, ed è una scelta che permetterà di rinvigorire anche le attività commerciali”.
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