L’arrivo di un pullman di sfollati in una struttura ricettiva elpidiense
Una lunga nota per bocciare senza se e senza ma le recenti dichiarazioni del senatore dem Mario Morgoni (leggi l’articolo). L’avvocato Giovanni Galeota non ha peli sulla lingua a difesa delle strutture ricettive che dalle ore immediatamente successive al primo sisma che ha flagellato l’entroterra marchigiano, nello specifico maceratese, hanno aperto le loro porte per accogliere gli sfollati. Le dichiarazioni di Morgoni, che chiede alle strutture ricettive di continuare a ospitare gli sfollati, non potevano cadere nel vuoto o essere ignorate da chi da mesi ospita i terremotati. E così l’Holiday e le Mimose parlano per conto del legale: “Leggo le dichiarazioni del senatore della Repubblica Mario Morgoni, il quale certamente è tornato da poco da un lungo periodo di ferie, lontano dalla sua Regione che rappresenta nel Senato della Repubblica, nella forza politica che è compagine di governo. Per brevità, il senatore sollecita la Regione e la Corte dei Conti, di pensare alla possibilità di evitare trasferimenti dei terremotati da una struttura all’altra, invitando prima a valutare la possibilità di aumentare la spesa giornaliera da 36 a 50 euro oltre Iva. Tale soluzione potrebbe andare bene a chi ha lasciato intendere di mantenere l’ospitalità sino ad ora prestata però ad un costo maggiorato. Per le strutture Holiday S.r.l. e Le Mimose S.r.l. di Porto Sant’Elpidio, le cose sono del tutto diverse, poiché esse non hanno mai chiesto un centesimo in più a quello già stabilito nel contratto concluso con la Regione Marche, Ente attuatore del sisma, nonostante, deve essere sottolineato che l’accordo è stato trattato sulla medesima base di quello dell’Emilia Romagna avvenuto nell’anno 2012, dove l’ospitalità si è concentrata per la maggior parte nei mesi estivi, con spese inferiori al periodo invernale. Inoltre i due villaggi turistici, rischiano veramente grosso se non si dovessero far rispettare le obbligazioni assunte con loro dalla Regione contrattualmente, perché non riuscirebbero ad adempiere invece a loro volta alle obbligazioni prese prima del terremoto, con i turisti che già dallo scorso anno hanno prenotato le vacanze ed inviato acconti.
Un gruppo di sfollati
Di conseguenza si possono semplicemente valutare i danni in termini non solo economici, ma soprattutto d’immagine verso i clienti fidelizzati da anni, da campagne di promozione difficili e costose oltre che da politiche imprenditoriali che sono sconosciute a chi esterna simili deduzioni. Il senatore Morgoni sollecita “anche gli albergatori devono dimostrare maggiore sensibilità e disponibilità” ed ancora “chi dice: ho già fatto il massimo, ora devo far posto ai turisti, fa un ragionamento assolutamente non condivisibile”. Le affermazioni del senatore appaiono provenienti da chi intende ignorare il funzionamento delle aziende e del mercato. La sensibilità verso i nostri corregionali non può e non deve essere traslata in capo a privati operatori economici che hanno aperto le porte di casa loro senza se e senza ma. Forse questo è stato l’errore? Da ottobre ad oggi il rappresentante del polo marchigiano nel Senato della Repubblica potrebbe riferire quale contributo ha fornito alla soluzione del problema della mancanza delle abitazioni, prima che esplodesse il problema, in favore dei suoi corregionali dei quali è espressione politica addirittura nel Partito che fa parte della compagine di governo? Solo una lunga assenza dal suo territorio, insieme ad altri suoi colleghi rappresentanti popolari, potrebbe giustificare l’intervento mediatico, a sette mesi dal sisma ed in assenza di alcuna soluzione abitativa nei paesi colpiti dal terremoto, o delle casette che a dire dell’allora Capo di Governo sarebbero state consegnate entro il mese di dicembre del 2016. Il Senatore non dovrebbe riferirsi così agli operatori turistici che di certo non hanno mancato di sensibilità e che in tal senso, rinunciando a perseguire la loro ragione sociale, hanno confermato ancora la loro disponibilità a continuare l’ospitalità per trecento persone. Lo Stato, la Regione quale Ente attuatore, i rappresentanti politici, oltre a dimostrare sensibilità, hanno loro il dovere specifico e funzionale di far rientrare al più presto le popolazioni colpite dal sisma nei loro paesi per farli rivivere, non di chiedere maggiore sensibilità a chi ha evitato a quelli di trascorrere l’inverno in condizioni non accettabili o precarie”.
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