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Liceo classico, il comitato
presenta il conto: “Serve chiarezza”

FERMO - Il Comitato ribadisce infatti che: "Salvo un avvenuto e non comunicato cambio di decisione da parte della Provincia sulla sorte del liceo, siamo in attesa di conoscere lo stato dei fatti circa l'adeguamento dei locali al fine di ospitare il liceo, le iniziative intraprese dalla Provincia per realizzare quanto promesso e soprattutto la dovuta comunicazione ufficiale circa la tempistica dello spostamento del liceo presso i locali del Polo Scolastico"

 

Il “Comitato per la tutela e la sicurezza del liceo classico Annibal Caro” si è costituito, su iniziativa di alcuni genitori degli alunni del Liceo Classico, a seguito degli eventi sismici iniziati sin dall’agosto 2016 e proseguiti, con esiti drammatici, fino a poco tempo fa.

“Le ragioni che hanno portato alla costituzione del Comitato sono state  da una parte avere un organismo che con autonoma organizzazione – fanno sapere dal comitato stesso – potesse analizzare tecnicamente la situazione relativa alla sicurezza dell’Istituto Scolastico, dall’altra interfacciarsi con voce unica con gli enti preposti al fine di individuare, con sollecitudine e collaborazione, le emergenze da affrontare nell’immediato e le soluzioni definitive da adottareSul primo punto il Comitato ritiene di avere conseguito notevoli risultati. Grazie alla consulenza volontaria di professionisti competenti in materia, sono state portate alla luce delle irregolarità fino ad allora sconosciute persino agli enti preposti, arrivando ad ottenere standard di sicurezza apprezzabili ma purtroppo, a nostro parere, non ancora tali da garantire quel livello di sicurezza confacente ad un Istituto Scolastico al quale vengono affidati i nostri figli (es. uscite di sicurezza irregolari, mancanza di spazi di raccolta, coordinamento con i piani di emergenza comunali, etc….). Per quanto riguarda il secondo punto invece non possiamo far altro che denunziare, con rammarico, un atteggiamento ondivago da parte degli organi preposti. Ci troviamo infatti, a fine anno scolastico, a non avere più alcuna certezza di ciò che sarà ma soprattutto si assiste, impotenti, alla ingiustificata interruzione di un percorso iniziato e proposto dall’ente proprietario e responsabile dell’immobile e del servizio, ossia la Provincia di Fermo.

Molto si è discusso circa l’esito di quello che è stato il primo incontro tra Provincia e Comitato, incontro nel quale il Comitato stesso, ferma la richiesta di soluzioni definitive, ha assunto sin dall’inizio una posizione collaborativa, stante l’assoluto ed incontrovertibile impegno della Provincia di effettuare il trasferimento della sede del Liceo Classico nei locali del Polo Scolastico, impegno assunto alla presenza del Prefetto di Fermo. All’incontro, illustrate dalla Provincia  le ragioni che sconsigliavano un trasferimento immediato a causa delle problematicità dell’affrontare un complesso trasloco ed a causa della temporanea presenza di alunni della Scuola Media Betti all’interno del Polo, entrambe le parti nel riservarsi di porre allo studio soluzioni rapide da comunicare nei successivi incontri, concordarono che, in assenza di alternative percorribili, si sarebbe effettuato il trasferimento al massimo per l’inizio dell’anno scolastico 2017/2018.

Nei seguenti incontri, sollecitati anche da una allarmante escalation dei fenomeni sismici che faceva propendere per la necessità di soluzioni non rinviabili, la Provincia, nel dichiarare con rammarico non perseguibile la richiesta del Comitato di procedere all’immediato trasloco, rimproverando il Comitato della mancata osservanza delle risultanze del famoso primo incontro, mai ha messo in dubbio la necessità e la promessa di trasferire il Liceo dalla attuale sede di via Leopardi al Polo Scolastico, promessa con fermezza ribadita e rivendicata anche dall’ex Presidente della Provincia Aronne Perugini e dal Responsabile dell’Edilizia Scolastica Stefano Pompozzi.

L’inadeguatezza dell’edificio di via Leopardi  come quella del contesto urbano circostante sono inequivocabili e chiare a tutti, soprattutto alla Provincia che ha infatti presentato un progetto per l’ampliamento del polo di via Marsala al fine di trasferirvi l’Annibal Caro, ampliamento per il quale sembra esservi stato un primo stanziamento di 4 milioni di euro.

Alla data odierna assistiamo con stupore al silenzioso e repentino rientro degli studenti nel plesso scolastico di via Leopardi, alla mancanza di qualsiasi comunicazione ufficiale sulle ragioni del suddetto rientro, alla mancata e, riteniamo doverosa, illustrazione della documentazione tecnica relativa agli adeguamenti per la sicurezza prodromici al rientro dell’intera popolazione scolastica precedentemente suddivisa per esigenze di sicurezza, alla mancanza di qualsiasi certezza sul prossimo trasloco nella sede del Polo Scolastico, al reiterato silenzio della Provincia e della Dirigenza dell’Istituto su quelle che sono le intenzioni sul futuro della scuola, alla assoluta indifferenza sulle domande poste da molti genitori circa la tempistica e le modalità per effettuare il trasloco.

Il Comitato ribadisce infatti che, salvo un avvenuto e non comunicato cambio di decisione da parte della Provincia sulla sorte del Liceo Classico Annibal Caro, è in attesa di conoscere lo stato dei fatti circa l’adeguamento dei locali al fine di ospitare il Liceo, le iniziative intraprese dalla Provincia per realizzare quanto promesso e soprattutto la dovuta comunicazione ufficiale circa la tempistica dello spostamento del Liceo presso i locali del Polo Scolastico.

Non vorremmo che quella che sembra una cessata emergenza sismica (è evidente che una zona altamente sismica non divenga d’un tratto zona sicura per mere esigenze ammnistrative), sia la giustificazione per non adottare soluzioni confacenti e volte alla sicurezza, bene primario, degli utenti di un istituto scolastico.

Di fatto ad oggi, purtroppo,  nulla è cambiato rispetto al momento dell’emergenza: non è cambiata la situazione esterna, a dir poco precaria, degli edifici adiacenti il liceo e delle vie di fuga; non è cessata l’emergenza sismica, viste le ultime scosse provenienti dalle aree dell’epicentro, quindi mai placatesi del 24 agosto dello scorso anno.

Qualora non si provveda in tempi rapidi nel senso promesso e, malauguratamente, vi sia un riproporsi di eventi sismici importanti, cosa diranno i competenti organi provinciali al comitato ed ai genitori degli studenti? Che non si potrà effettuare il trasloco in tempi brevi? Che non sarà possibile adeguare le aule in tempi brevi? Che per tali opere saranno necessari mesi? Le medesime giustificazioni addotte dalla Provincia a novembre 2016. Lasciamo le conclusioni di quanto accaduto al Prefetto di Fermo, agli enti preposti ed agli interessati”.

 


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