di Andrea Braconi
A Francesco Capodaglio, quando tocchi la questione terremoto, il tono della voce cambia un po’. Si emoziona nel ricordare la splendida serata trascorsa a Bruxelles lo scorso venerdì, ospite insieme a Giorgio Montanini dell’associazione Allez les Marche per un’iniziativa benefica a favore della scuola primaria “Alessandrini” di Montefortino. Uno stato d’animo che, immancabilmente, si rovescia quando lo inviti a raccontare aneddoti di un viaggio che non dimenticherà.
“Il presidente Innocenzo Genna, originario di Recanati, ha chiamato Giorgio per questo evento – racconta Capodaglio – pensato per donare un fondo al Comune di Montefortino per un’aula informatica. E con Giorgio sono andato anch’io, come facciamo spesso. Ci siamo esibiti all’interno dell’auditorium della banca KBC davanti a quasi 300 persone.”
Quanto ti sei divertito ma soprattutto quanto sei soddisfatto per aver dato il tuo contribuito a favore di questo piccolo Comune dell’area montana?
“Mi sono divertito molto, soprattutto nel trovarmi a parlare in Belgio con la cadenza marchigiana. Ma soprattutto credo in queste iniziative e nel poter dare una mano, nel mio piccolo, ad una comunità disastrata. Certo, io e Giorgio non abbiamo salvato il mondo, ma ognuno fa quello che può. Pensa che ci sono state persone che non sono riuscite a venire ma che hanno fatto direttamente una donazione, che si aggiungerà all’importo totale raccolto.”
Che ricordo porti di questa esperienza?
“Sai, un italiano che va in Belgio… io il popolo belga lo ‘cciacco poco! Per due giorni abbiamo provato a mangiare un croissant dopo mezzogiorno, ma niente da fare: non te lo servono dopo quell’ora! Abbiamo quasi litigato! E poi a cena: non puoi prendere 3 piatti da spartirti in due! Sono molto rigidi, non è proprio il posto per noi abituati a fare quello che ci pare…”
Però la risposta della città di Bruxelles è stata splendida.
“Certamente, ci hanno accolti in trionfo, sono stati tutti gentilissimi, a partire dal direttore della banca. E poi Bruxelles è bella, tutti lavorano, anche se hanno anche loro piccoli problemi. Però non vedi alcun tipo di discriminazione. Ma c’è una cosa che proprio non sopporto: un italiano va lì e loro ti parlano di opere d’arte… non ce spreco neanche Roma, Fermo je da su li denti 10 volte a Bruxelles!”
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