L’Usb protesta:
lavoratori Asite senza rappresentanza
e con salario ridotto

FERMO - Con il rinvio delle elezioni per il rinnovo della Rsu impossibile tutelare i diritti e le necessità di chi opera nel settore Igiene ambientale

I lavoratori del settore Igiene ambientale sono senza rappresentanza sindacale. Lo rende noto l’Unione Sindacale di Base Marche. Appena dopo la firma del nuovo contratto nazionale di categoria, le elezioni per il rinnovo della Rsu sono state rinviate dagli altri sindacati. Una situazione che riguarda anche le aziende provinciali che gestiscono la raccolta e il trasporto dei rifiuti ad Ascoli Piceno e Fermo, la Ascoli Servizi Comunali e l’Asite.

“Oltre al fatto di aver dovuto subire, con il nuovo contratto, una riduzione del salario annuale per circa 1.300 euro, a fronte di un aumento invece del tempo di lavoro quotidiano da svolgere – afferma Andrea Quaglietti, segretario regionale Usb – i dipendenti del comparto devono scontare questo ingiustificabile rinvio delle elezioni a data da destinarsi, che non permette loro di esprimersi e di votare una nuova Rsu. Questa decisione unilaterale non consente poi all’Usb di poter partecipare alle elezioni e di tutelare i diritti e le necessità dei lavoratori che volessero sostenerci”.

Quaglietti e i dirigenti del sindacato Usb chiedono che si ponga fine a questa situazione, che impedisce anche se per alcuni mesi che si possa applicare una reale democrazia sindacale nel settore Igiene ambientale e in tutti i luoghi di lavoro, fabbriche, aziende e imprese.

“Un episodio analogo era già accaduto a fine marzo ad Osimo – ricorda – dove alla nostra organizzazione era stato impedito di poter concorrere al rinnovo della Rsu nella fabbrica della Cebi Italy, nonostante avessero presentato tutta la documentazione necessaria e due candidati in regola con tutte le normative di quell’ambito produttivo. Ora la vicenda si sta ripetendo anche nel comparto della raccolta e gestione dei rifiuti, con notevoli ripercussioni per i dipendenti e rischi per il loro futuro occupazionale. Occorre affrontare e risolvere al più presto questo problema, a vantaggio sia dei lavoratori interessati che di tutta la collettività locale e nazionale”.


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