di Paolo Paoletti
La nuova ordinanza per la ricostruzione pesante al centro dell’incontro promosso dal Partito Democratico ieri sera ad Amandola. A spiegare i tratti essenziali e politici del nuovo decreto erano presenti il segretario Pd Francesco Comi, l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, il consigliere regionale Francesco Giacinti, il deputato Pd Paolo Petrini, il senatore Francesco Verducci e la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola. Presente anche il segretario Paolo Nicolai .
Una complessità, quella della gestione dell’emergenza e non solo, evidenziata da Francesco Comi: “La altre regioni devono affrontare un’emergenza con 10/15 comuni, non 12o come noi e già questo elemento rende nelle Marche l’emergenza ancora più drammatica. Non siamo come l’Abruzzo, il Lazio e l’Umbria. Il fenomeno è più complesso. Di fronte a questa complessità c’è stata una risposta graduale. Ecco perché ci sono stati più decreti, ecco perché il quadro normativo è stato aggiornato e si è alla ricerca costante di nuove soluzioni. Questo lo facciamo ogni giorno, quando s’incontrano i sindaci per aggiornare costantemente le necessità. Bisogna dire che la complessità del fenomeno è legata all’enorme durata dell’emergenza, la cui gestione è finita da poco. Non si può pensare di ricostruire finché non è finita l’emergenza”.
Comi ha aggiunto: “Oggi inizia la fase della ricostruzione con un quadro normativo ormai chiaro e concreto, anche se è vero che le ordinanze che si susseguono servono ad aggiornare gli eventuali errori. Dal punto di vista economico le risorse ci sono. Ad oggi abbiamo speso 49 milioni di euro per pagare il CAS (Contributo Autonoma Sistemazione) alle famiglie nelle Marche. Abbiamo pagato l’ospitalità alle 4.100 persone nelle strutture residenziali e speso circa 80 milioni di Euro per l’ospitalità temporanea in strutture ricettive o soluzioni abitative. Il tema centrale è ora fare una ricostruzione che rappresenta per questi comuni l’inizio di una nuova era. Quando ricostruiamo un centro storico siamo consapevoli che sarà il punto di partenza per quella realtà per il prossimo secolo e non una ricostruzione casuale“.
Senatore Francesco Verducci che ha evidenziato: “L’impatto del terremoto è ancora enorme ed è nostro dovere non far spegnere il riflettori perché c’è sempre il rischio che cada il silenzio su quella che è ancora un’emergenza molto grande per migliaia di persone nella nostra regione. Finalmente sta partendo la ricostruzione. Dobbiamo fare in modo che adesso l’urgenza sia mettere in sicurezza tutti i servizi delle zone montane. Per questo l’attenzione è tutta sulle attività commerciali, sulle attività imprenditoriali, su quello che significa lavoro e qualità della vita, come i servizi socio sanitari alle persone”.
Senatore che sottolinea: “Amandola rappresenta un simbolo, perché il suo ospedale è stato colpito nel primo terremoto del 24 agosto e poi dai terremoti del 26 e del 30 ottobre. Un simbolo al punto che solamente 72 ore fa, ad un vertice internazionale tra capi di stato tra i più importanti al mondo (il premier Gentiloni per l’Italia e il presidente Putin della federazione Russa), Gentiloni ha ringraziato la Russia per i 5 milioni di euro destinati da un’azienda petrolifera alla ricostruzione dell’ospedale di Amandola. Questo significa riprogettare il futuro di un territorio che, già prima del terremoto, era a rischio spopolamento. Dobbiamo rivitalizzare e rilanciare queste aree basandoci su: lavoro, servizi, qualità della vita. Ed è quello che si farà in queste settimane. E’ necessario fare squadra tra istituzioni e cittadini in questo percorso“.
Paolo Petrini ha evidenziato l’importanza degli investimenti e del mercato del lavoro: “Non bisogna puntare solo a far sì che rimangano le attività che già ci sono, abbiamo bisogno di attrarre qualche nuova realtà e questo si può fare con una visione a medio lungo periodo, con uno sgravio contributivo strutturale. Ci sono poi quelle imprese che possono essere interessate ad insediarsi ex novo. Già esistevano esempi concreti di realtà imprenditoriali che l’avevano chiesto. Ci sono produzioni all’estero delle nostre imprese manifatturiere calzaturiere che erano disposte a tornare se ci fosse stato uno sgravio contributivo strutturale. Parliamo di realtà fino a 300 dipendenti, realtà importanti con un ritorno di manifattura che insieme all’attività messa in piedi dalla Regione con i Fondi Europei possono portare sviluppo”.
Paolo Petrini che ha ribadito anche l’importanza di: “Un contratto di sviluppo per quelle aziende importanti che vogliono ricollocarsi”. Tra gli aiuti anche quello significativo per l’acquisto dei beni strumentali: “Una piccola impresa con al massimo 10 dipendenti – ha aggiunto Petrini – ha il 45 per cento come credito d’imposta per l’acquisto di nuovi macchinari che è un vantaggio fortissimo per poter fare nuovi investimenti”.
Tra gli altri interventi quello di Fabrizio Cesetti, Francesco Giacinti. Presidente della provincia di Fermo Moira Canigola che ha poi spiegato: “Ancora una volta Amandola è stato il centro di una discussione proficua, profonda e diretta con tutta la cittadinanza come già avvenuto in altre occasioni. La testimonianza di come questa comunità vuole ripartire nonostante le tante difficoltà del terremoto. Credo che la presenza questa sera di tante figure, non solo tutte appartenenti al PD, ma figure istituzionali, dia una dimensione del coinvolgimento totale e di quante cose sono state fatte in questo periodo, che può sembrare lungo ma è servito a creare tutti i documenti e trovare tutte quelle risorse che sono state illustrate”.
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