Don Ciotti e Mus-e ispirano
i piccoli della scuola primaria “Salvadori”

FERMO - Lunedì scorso rappresentazione teatrale a conclusione del percorso educativo sviluppato in due progetti di ampliamento dell'offerta formativa dell'Istituto Fracassetti Capodarco

Nella mattinata di lunedì 22 maggio le classi quinte della scuola primaria “Luigi Salvadori” hanno tenuto una lezione aperta nell’ambito del progetto Mus-e, ispirata alla lettura del libro “La classe dei banchi vuoti” di don Luigi Ciotti, guidati dagli artisti Mus-e Lucia De Angelis e Oberdan Cesanelli.

La rappresentazione è la conclusione del percorso educativo sviluppato in due progetti di ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto Fracassetti Capodarco: “Educare alla legalità”, con il quale quest’anno è stata approfondita la conoscenza del fenomeno mafioso nelle sue diverse manifestazioni, e “Progetto Mus-e” che si propone di contrastare, attraverso esperienze artistiche, l’emarginazione e il disagio sociale.

Nell’ambito del progetto Educare alla legalità, gli alunni hanno letto insieme all’insegnante, tra gli altri, il libro “La classe dei banchi vuoti”, dal quale sono rimasti particolarmente interessati e colpiti tanto da volerne fare una piccola rappresentazione coordinati dagli artisti di Mus-e che li hanno aiutati ad utilizzare al meglio i linguaggi espressivi del corpo e della musica.

Il libro di don Ciotti racconta le vite di bambini e ragazzi spezzate dalla crudeltà mafiosa e gli alunni della Salvadori hanno voluto ricordarle e “ripopolare” idealmente quella classe, occupando i banchi lasciati vuoti e, sulle musiche da loro scelte con l’aiuto dell’esperta musicista di Mus-e Lucia, hanno inciso i loro pensieri per ricordare quei bambini e ragazzi perché, come loro stessi hanno detto, grazie alla nostra memoria saranno ancora tra noi.

La rappresentazione è stata molto sentita e significativa sia perché eseguita nel venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e Via d’Amelio, sia perché la testimonianza della crudeltà mafiosa viene da alunni che, purtroppo, loro malgrado sono spesso testimoni di diffusa illegalità e, a volte, di microcriminalità.


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