Fermo simbolo di un’Italia che rinasce:
due aziende già operative con Oltreconceria (VIDEO)

PROGETTI - Il punto sull'iniziativa attivata nel gennaio 2016 e sulla presenza delle Brigate di Solidarietà Attiva

di Andrea Braconi

Da quel 22 gennaio 2016 “di cose ne sono successe veramente tante”. Ed oggi è quanto mai necessario “fare il punto sulle novità più importanti”.

Valentina Recchia, che di Oltreconceria è sin dalla primissima ora la coordinatrice e responsabile, stringe in mano un volantino che meglio di tutto il materiale prodotto in questo anno e mezzo di attività spiega gli obiettivi del progetto.

“Ci proponevamo di riqualificare questo posto nel quale sono riconosciuti valori importanti: è stato un luogo di storia, di solidarietà, e mentre oggi l’Europa tira su muri mi piace ricordare come i fermani non guardavano al passaporto ma alle vite da salvare; è stato anche un luogo di lavoro, un tema critico della contemporaneità. Noi volevamo riqualificarlo, ridandogli un senso ed uno scopo, reinserendolo nella rete culturale del territorio”.

 

LE INIZIATIVE FATTE

“Siamo partiti il 22 gennaio 2016 dal capannone zero, che in passato è stata anche una chiesa, con la presentazione del progetto – spiega Recchia -. Il 4 marzo, sempre dello scorso anno, abbiamo fatto un incontro sull’imprenditoria, il 21 aprile sulle opportunità offerte dai bandi europei, il 13 maggio sulla riqualificazione strutturale degli edifici con l’Ordine degli Architetti, il 17 maggio abbiamo accolto i Freedom Trails, ripetendo l’esperienza quest’anno, con i quali intendiamo valorizzare il dialogo che si è creato. Poi il 27 maggio 2016 una parte è stata occupata dal Comune con un’iniziativa con le scuole sul recupero della memoria e la raccolta di materiali, con i ragazzi del Liceo Artistico che hanno realizzato un murales proprio al capannone zero. Ed è stato un momento importante di restituzione. Il 4 giugno abbiamo organizzato Turni d’arte, con vari linguaggi artistici che hanno provato a raccontare la storia di questo luogo. Infine, il 21 settembre un seminario sugli incentivi alle imprese”.

Recchia ribadisce come di strada ne sia stata fatta molta, con un impegno costante da parte di tante persone. “Qualcuno potrebbe dire che siamo sognatori, invece siamo con i piedi per terra. Ci siamo regalati dei momenti di formazione, abbiamo imparato delle cose insieme agli altri, invitando soggetti eterogenei tra loro. Perché in questo momento fare rete è fondamentale, è una risorsa irrinunciabile. Abbiamo invitato ma siamo anche stati invitati: penso al grande interesse per il nostro progetto quando siamo stati ospiti ad Ancona, a quando abbiamo raccontato Fermo anche fuori regione l’8 aprile di quest’anno, invitati a Bologna per un seminario all’interno del quale eravamo fra i relatori. Quello è stato un momento di orgoglio per noi, siamo diventati un soggetto da cui imparare un po’”.

E da sabato scorso, grazie al reportage del giornalista Carlo Vulpio pubblicato sul Corriere della Sera, “da Sassari ad Aosta chi ha letto il giornale conosce il progetto Oltreconceria, con due pagine che raccontano questa storia di cui andare fieri, quello che è stato e quello che è, con l’orgoglio per noi che Fermo venga riportata tra le realtà di un’Italia che rinasce”.

 

I PROGETTI PRESENTATI

Diciannove i progetti che hanno risposto alla call to action. “Alcuni si sono tirati indietro – aggiunge – ma ci può stare: presentare un progetto ti fa sognare, realizzarlo ti fa tremare. Ci sono stati vari motivi, tra i quali i danni provocati dal terremoto ad alcuni di questi proponenti”.

Però si parte. “Sono due i progetti che si sono già insediati, Ligneo e Isla, e altri 3 sono ancora in discussione sul tavolo, attraverso i quali si parlerà di agricoltura, sport e cultura”.

Cinque “pionieri”, come li definisce Recchia, che inizieranno il percorso. “È un piccolo ma significativo nucleo. A breve riapriremo la piattaforma per l’iscrizione e la presentazione di altri progetti. Siamo pronti, perché questo è un cammino che non si ferma e abbiamo nuovi appuntamenti in calendario, dalla festa di luglio a nuove iniziative di formazione”.

 

LE ESPERIENZE DI ISLA E LIGNEO

“Noi siamo professionisti e ricercatori – commenta Massimiliano Torresi in rappresentanza del gruppo Isla – che si occupano di pianificazione urbana e territoriale, con un occhio alla sostenibilità ed alla gestione intelligente del rischio, sia sismico, che idrogeologico e ambientale. Aiutiamo aziende ed enti pubblici, e riteniamo che anche la cittadinanza attiva sia un elemento cardine per una gestione sana e sostenibile del territorio. Da settembre faremo partire una training school denominata ‘Progettare il territorio con i fondi europei’, cofinanziata dalla Carifermo, per aiutare nell’intercettazione, nell’interpretazione e nella scrittura di bandi. Avrà una durata di 40 ore e sarà realizzata in collaborazione con Casa Comune, Adriatica Costruzioni Spa e Università Politecnica delle Marche”.

“Ligneo nasce dall’idea che abbiamo avuto con il mio socio Paride Abruzzetti – spiega Stefano Corsi – e per il quale abbiamo unito le forze e le nostre due aziende. La parola richiama il legno ma c’è anche il lino (qui infatti c’è stato anche un linificio) e c’è geo, perché qui c’è stata una bonifica e la scelta di mettere su un’attività di bio architettura è dettata dalla consapevolezza di come ha agito la proprietà e della sua serietà. Personalmente ho investito tutti gli utili dei miei sei anni di attività per poter costruire tutte le attrezzature che servivano e anche per acquistare il materiale per la lavorazione. La nostra intenzione è di prendere lo stesso materiale da aziende che facciano un razionale prelievo da foreste, perché preferiamo che la filiera sia controllata”.

 

IL MAGAZZINO DELLE BRIGATE DI SOLIDARIETÀ ATTIVA

Strada facendo, e proprio in conseguenza della sequenza sismica che ha colpito anche le Marche, si è aggiunto un altro soggetto: le Brigate di Solidarietà Attiva. “Qui i briganti hanno un magazzino – spiega Recchia -, il loro punto di raccolta dei beni che poi vengono portati nei luoghi colpiti dal sisma. In sostanza, la conceria sta mettendo in pratica una storia di solidarietà”

E proprio delle BSA Stefania Castellucci è la referente locale. “Le Brigate sono nate nei giorni successivi al terremoto de L’Aquila – sottolinea – e io rappresento quelle locali, formatasi dopo il terremoto nelle nostre aree e che contano una decina di volontari. Un ringraziamento fatemelo fare alla proprietà dell’ex conceria e all’associazione Casa Comune. Per quanto ci riguarda, abbiamo un campo base ad Amatrice ed un altro a Norcia, con due magazzini: uno a Colli del Tronto e l’altro proprio qui a Fermo. Nei mesi scorsi quotidianamente proprio da Fermo partivano staffette verso il cratere per fornire materiali donati da diverse realtà, oggi invece le staffette sono settimanali. È stata una bellissima esperienza ma adesso si passa ad un’altra fase: aiutare i vari comitati spontanei presenti in quelle zone e cercare di unirli tra di loro, facendo da collante. Ecco perché siamo presenti ai tavoli di Roma e ai vari eventi che si tengono nei territori”.

Perché l’emergenza, rimarca Castellucci, non è affatto finita. “La situazione è ancora critica e occorre lavorare molto. Un’altra cosa che abbiamo in cantiere è la filiera antisismica, un aiuto a piccoli e piccolissimi produttori locali per mantenersi in vita. Noi facciamo da tramite con i gruppi di acquisto sparsi in tutta Italia”.

LA FESTA DI UN QUARTIERE E DI UN TERRITORIO

Ad annunciare uno dei prossimi eventi i consiglieri di maggioranza Nicola Pascucci e Massimo Tramannoni.

“Rispetto ad altri siti industriali – afferma Pascucci – qui la particolarità è che non è pubblico ma di proprietà privata. Si tratta, inoltre, di una grande superficie. Come Comune siamo contenti di stare a questo tavolo e che si sia riattivato un luogo che da il nome allo stesso quartiere. Noi ci impegniamo per far si che la città si renda conto di tutto questo, perché in tanti non sanno di cosa si sta parlando, non conoscono la conceria e non conoscono queste iniziative importanti. Cerchiamo di spiegare come questo sia un progetto ambizioso, difficile ma assolutamente fattibile”.

Da qui la richiesta alla proprietà per l’organizzazione di una festa popolare e con un nome alquanto singolare: “La fabbrica delle polpette”. “Il 15 e il 16 luglio coinvolgeremo i cittadini, con la contrada che ha già confermato la sua partecipazione, così come la realtà di Montepacini. La parte musicale sarà curata dai ragazzi dell’Heartz, poi ci sarà anche una parte fotografica. Abbiamo invitato un filosofo che si occupa di lavoro. L’idea è quella di una festa che coinvolga il territorio, perché solo con la partecipazione possiamo portare avanti un progetto così ambizioso”.

“Cerchiamo di coinvolgere il quartiere – aggiunge Tramannoni – facendo svolgere anche parte dell’evento sul piazzale antistante. Voglio ricordare che per Oltreconceria il Comune ha messo a disposizione anche il suo ufficio europeo, segno che con piccole risorse diamo un sostegno concreto”.

        


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