Non sono andate giù ai sindacati le dichiarazioni di Cesetti e Giacinti sulla Camera di Commercio unica delle Marche.
“Hanno un bel dire Cesetti e Giacinti sulla loro scelta ‘irreversibile’ di favorire la cancellazione della CCIAA di Fermo, come quelle delle altre province – scrivono Maurizio Di Cosmo e Alfonso Cifani, rispettivamente segretari provinciali della Cgil e della Cisl -. Ma ciò non toglie che quest’ulteriore ‘scippo’ al territorio è un’altra tappa verso il completo depauperamento dello stesso. Non solo per la riduzione continua degli Enti Pubblici ma, anche e soprattutto per la riduzione dei luoghi istituzionali preposti ai servizi ed all’espletamento degli spazi democratici di partecipazione. Ciò vale per gli imprenditori, piccoli e grandi, e per i rappresentanti dei lavoratori cui mancherà, dopo Provincia e altro, un’altra sede dove poter far sentire la propria voce e, soprattutto, confrontarsi.
Vogliamo ricordare che nel mondo globalizzato la competizione si affronta non con le singole imprese ma con l’intero territorio. Qui contano le sue capacità e peculiarità. Ma anche l’efficienza dei servizi, delle infrastrutture, dei livelli di welfare e di istruzione, di quale livello gode il sistema di accoglienza e della salvaguardia delle risorse artistico-culturali-paesaggistiche, della complessiva attrattività dei flussi finanziari necessari agli investimenti e, infine, del livello di produttività e del rispetto dei diritti dei cittadini insieme alla legalità.
La politica nazionale e regionale sembra disconoscere tutto ciò, avallando una strategia che porta dritto dritto alla desertificazione del territorio.
E’ inoltre quantomeno ardita la tesi secondo cui togliendo la CCIAA si ha la possibilità di rafforzare i servizi alle imprese. Se si toglie una struttura, come si fa a dire che la volontà sarebbe quella di aggiungere o di rafforzare?
Siamo straconvinti che il vicepresidente della Giunta regionale avrebbe ragionato diversamente in qualità di Presidente della Provincia di Fermo. Di qui la grande arrampicata sugli specchi per tentare di giustificare una posizione – ostile e non dovuta – dell’intera giunta verso le prerogative democratiche ed istituzionali del territorio.
Non solo non esistono politiche per affrontare la crisi in corso; addirittura le misure adottate ne favoriscono il corso, affossando sedi partecipative e di prossimità per imprese e cittadini.
Risulta poi strana la veemenza con cui la Giunta regionale sta sostenendo l’epilogo dell’unica Camera di Commercio regionale: da una parte sta esercitando ogni tipo di pressione verso le stesse CCIAA, dall’altra afferma che la decisione spetta a Unioncamere nazionale.
Finora non abbiamo letto alcuna argomentazione valida a sostegno di questo obiettivo.
Il sospetto è che si vuole seguire il carro populista a prescindere dalla considerazione dei danni che questa scelta provoca. Stiamo facendo i conti con la cancellazione delle Province attraverso la valutazione di come si stanno gestendo strade, scuole, ambiente e post-sisma. Domani faremo i conti anche per i servizi alle imprese in capo alla CCIAA regionale.
Per questo e per tanti altri motivi, sistema delle imprese e movimento sindacale dovranno insistere sui punti del documento del Tavolo provinciale per il rilancio competitivo e lo sviluppo del Fermano.
Per concludere, vogliamo ricordare che la politica di riforma, compresa quella costituzionale, incentrata sulla riduzione e non razionalizzazione degli Enti nel territorio, è fallita come dimostra il perseverare della crisi economico-produttiva e come ha sancito anche il voto dei cittadini lo scorso 4 dicembre”.
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