Alessio Terrenzi
“Abbiamo la prova che non è mai venuto a mancare quel rapporto personale che ho sempre cercato di mantenere vivo nel corso dei cinque anni di amministrazione” il commento del sindaco Terrenzi riferendosi all’esperienza amministrativa che sta per concludersi.
“Ho fatto il sindaco a tempo pieno dopo aver essere cresciuto a pane e politica seguendo mio padre ed anche dopo esperienze da consigliere e da assessore negli anni precedenti al mio mandato da sindaco – aggiunge – e sono sempre rimasto me stesso. Credo che questo mi possa essere riconosciuto da chiunque. Conosco i problemi della città che tanto amo e, negli anni, mi sono adoperato per cercare di risolverli. Conosco gli elpidiensi, molti per nome e cognome avendo anche un’esperienza di postino alle spalle, che mi ha portato nelle case di molti. In questi cinque anni che vanno a conclusione ho sempre ricevuto tutti coloro che hanno avuto necessità di confrontarsi con me, anche quando erano in disaccordo o dovevano palesare la loro contrarietà alle mie scelte. Ho sempre creduto nell’importanza dei rapporti con la gente prima di tutto. Ed è quello che ho continuato a fare in questa campagna elettorale nel corso della quale io ed i miei alleati abbiamo chiesto che ci venisse accordata fiducia per portare avanti il nostro progetto per la Città e per continuare a lavorare per essa e per gli elpidiensi. Qualcuno mi ha accusato di essere ambizioso e di pensare alla mia carriera: la scelta di fare il sindaco a tempo pieno è stata una scelta ponderata. Sono arrivato a tale decisione nella consapevolezza di quanto sia delicato amministrare una Città come la nostra: magari ha meno abitanti di altre ma ha un territorio molto particolare, con problematiche diverse da zona a zona, più o meno importanti. Ho scelto di dedicarmi completamente alla mia Città e, nel candidarmi a consigliere provinciale dove, peraltro, sono stato premiato in termini di voti da parte di chi mi ha ritenuto meritevole di fiducia, ho voluto dare voce alla nostra Città anche nel contesto provinciale. Ciò comporta un impegno aggiuntivo che mi sono assunto consapevole di ciò a cui sarei andato incontro ma nella certezza che potesse essere un modo per dare maggiore peso alla nostra città. Ambizione: onestamente non credo che sia un termine da interpretare in modo negativo per chi, come me, ha voluto mettere se stesso, le sue conoscenze, le sue capacità a servizio della propria Città sacrificando spesso anche la propria vita personale. Se non si avesse un minimo di ambizione nel voler dimostrare di essere capaci di fare bene allora bisognerebbe interrogarsi sul perché ci si candida. La città ha bisogno di avere persone serie come riferimento, persone pronte ad alzare la voce quando necessario e ad assumersi sempre le proprie responsabilità per il bene della collettività, anche quando questo potrebbe risultare impopolare”.
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