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Cervello, tastiera e controller

Il coinvolgimento in attività mentali stimolanti è connesso in qualche modo a una buona memoria e a un massiccio volume del cervello, che invece è solito ridursi con l’avanzare dell’età.

Molti studi negli ultimi anni hanno scelto di occuparsi dei benefici che i giochi di strategia possono apportare alla salute mentale.

Non c’è argomento più attuale di questo se passiamo in rassegna i dati che giungono dagli esperti del settore: in Italia i videogiocatori sono circa 30 milioni, cifra che nel mondo supera il miliardo. Negli Stati Uniti su 183 milioni di giocatori, circa cinque milioni trascorrono quaranta ore settimanali, giocando, dinanzi al pc.

Sicuramente tutto ciò è discutibile ma certi tipi di videogame possono essere impiegati per allenare il cervello, per migliorarne in particolare il pensiero strategico e le prestazioni. Ad affermarlo sono alcuni scienziati che hanno pensato a reclutare 72 volontari, misurandone la flessibilità cognitiva, l’abilità di adattare il cervello a condurre una o più operazioni mentali insieme, riuscendo a formulare più soluzioni per risolverle.

L’insieme dei volontari è stato suddiviso in tre gruppi. Due di questi si sono allenati giocando a differenti versioni di un videogame di strategia in tempo reale in cui i giocatori devono mettere a punto una tattica vincente per sconfiggere il nemico. Al terzo gruppo è toccato invece un gioco di simulazione che non richiede specifica memoria, né strategia. I risultati della ricerca hanno rilevato come i due gruppi impegnati nel primo caso abbiano sviluppato abilità cognitive più veloci e performanti rispetto al secondo gruppo.

In questa direzione sembrano muoversi anche alcuni tipi di giochi di carte in cui per esempio la base matematica e statistica consente di seguire una strategia standard che ottimizza i risultati. Come indicano gli scienziati di un istituto di ricerca del Wisconsin, il coinvolgimento in attività mentali stimolanti è connesso in qualche modo a una buona memoria e a un massiccio volume del cervello, che invece è solito ridursi con l’avanzare dell’età.

Uno studio condotto dal Politecnico di Chengdu ha osservato inoltre come la pratica di giochi di strategia possa accrescere il legame tra le aree cerebrali che sorvegliano il coordinamento tra mano e occhio e le aree che regolano l’attenzione. Un effetto, questo, che potrebbe aiutare a mantenere buone prestazioni senso-motorie degli anziani.

 

 

Articolo Promoredazionale


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