di Silvia Remoli (foto S.C. e A.G.)
Un calendario ricco di eventi , quello che inizia oggi per festeggiare la conclusione dei lavori di ristrutturazione della Chiesa di Sant’Antonio di Padova, che,dopo due anni, ritorna alla sua piena attività.
Tangibile la soddisfazione di Don Francesco Monti, per tutti familiarmente Don Checco, che più volte, nella giornata odierna, ha cercato di celare una naturale emozione, nel rivedere fiorire il luogo di culto in cui, da ben 17 anni, ha riversato tutta la sua energia e tutta la sua intera passione: istrionico e diretto, un personaggio che non resta affatto indifferente, il parroco, originario di Porto San Giorgio, in terra fermana ha cresciuto molti giovani, dando loro la possibilità di aggregarsi nelle attività dell’ACR, ha aiutato molti bisognosi mediante l’ospitalità e gli ausili offerti nei suoi locali dall’Associazione Onlus Il Ponte, e si è sempre mostrato favorevole e propositivo e favorevole nei confronti delle iniziative sportive locali, alle quali partecipa attivamente per dare la sua benedizione da credente cattolico.
Nella giornata inaugurale in mattinata si è svolta la celebrazione del matrimonio di un parrocchiano, mentre nel pomeriggio la Chiesa è stata illustrata a tutti i fedeli che hanno goduto della vista dei mille colori splendenti alla luce del tramonto. Immancabile a questo evento anche la rappresentanza dell’amministrazione comunale, nella persona della Presidentessa del Consiglio Comunale Lorena Massucci, con tanto di fascia tricolore istituzionale, e il consigliere Nicola Pascucci.
Don Checco ha narrato il lungo ed accurato svolgimento delle opere di restauro, ha spiegato le sacre scritture mostrate nelle immagini vitree ed ha allietato, oltre che gli occhi, anche le orecchie dei presenti, omaggiandoli di una suggestiva esibizione musicale dal vivo: il tenore Michele Soldo, la soprano Stefania Donzelli, accompagnato all’organo dal giovanissimo Riccardo Ricci, hanno intrattenuto i festanti con l’esecuzione di due assoli , “Pietà, Signore” di Stradella e “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia, e gran finale con i duetti “Tace il labbro” dalla Vedova Allegra e l’inconfondibile “Là ci darem la mano” di Mozart.
Con gli occhi lucidi di felicità, Padre Francesco Monti ha dichiarato: “la rinascita della Chiesa di Sant’Antonio è festa, bellezza e unità: la festa per celebrare la bellezza delle immagini colorate della nostra storia cristiana ci deve far ritrovare quell’unità che questa comunità merita!”
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Ma se è la chiesa più brutta di tutta Fermo!
bella e sicura