di Andrea Braconi
Tre ore di cammino il primo giorno, da Amandola al Rifugio Città di Amandola. Poi la cena a base di polenta con funghi, salsiccia e formaggio fuso offerta da Edgardo Giacomozzi, gestore dello stesso rifugio. Cinque ore oggi, partendo sempre da Campolungo, risalendo il Monte Amandola, fiancheggiando Monte Castel Manardo, passando per Forca Bassete, costeggiando Monte Acuto per poi raggiungere il Rifugio del Fargno.
Prosegue #instatrekkingsibillini2, iniziativa social che vede protagonisti 5 tra bloggers e instagramers, nata nel giugno del 2016 per valorizzare il turismo escursionistico nell’area montana.
“È un piacere tornare qui – dice Luca Tombesi, blogger e ideatore dell’iniziativa – e la nostra idea è quella di mandare un messaggio: la gente può e deve tornare quassù. A parte pochi sentieri chiusi, c’è tantissimo da vedere”.
“Abbiamo una richiesta enorme di persone che vogliono tornare e cercano noi – rimarca Luca Marcantonelli del blog Coninfacciaunpodisole.it – per avere informazioni per vivere la montagna, quali percorsi fare e quali no. Il fatto che, nonostante i mezzi a disposizione oggi, queste persone non abbiamo ricevuto il messaggio positivo che la maggior parte di sentieri sono aperti e perfettamente fruibili deve farci riflettere. Per quanto riguarda me, tornare qui dopo diversi mesi è sempre una grande emozione, forse ancora più grande dopo quanto accaduto”.
“Ho avuto la fortuna di avere due genitori amanti della montagna – sottolinea Paola Felicetti di Instagramers Fermo – e vorrei tramandare questo amore ai miei figli. Ogni bambino dovrebbe vedere posti come questi, per poter crescere con la consapevolezza del bello custodito in questo angolo di Marche”.
“Sono innamorato della montagna – afferma Flavio Tacconi, instagramer di Castel di Lama – soprattutto dei Sibillini. Il terremoto è stata una mazzata, però appena ho avuto l’occasione sono tornato a camminare tra queste cime. Da marzo ad oggi ho fatto quasi tutti i sentieri tra quelli percorribili e vorrei che altra gente seguisse questo esempio e torni qui il prima possibile”.
Tante le persone incontrate al Rifugio del Fargno, gestito da Andrea Salvatori, tra cui diversi bikers e gli studenti di geologia dell’Università di Chieti, impegnati in sopralluoghi nell’area.
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