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L’ambulanza del mare compie 10 anni, Loira e Strusi: “Grazie ai volontari della Protezione Civile”

PORTO SAN GIORGIO - Un natante di 7 metri e mezzo,  composto da 5 soccorritori (due sanitari, due bagnini e pilota)  e munito di tutte le attrezzature di un’ambulanza. C’è anche una barella che può essere agganciata dall’elicottero

 

di Paolo Paoletti

L’ambulanza del mare compie 10 anni. Il servizio di pattugliamento e soccorso in mare della Protezione Civile Comunale  di Porto San Giorgio rappresenta un’eccellenza regionale e un valido aiuto per il lavoro quotidiano della Guardia Costiera  che contribuisce alla sicurezza in acqua e non solo. 

“Ci presentiamo ancora una volta come una delle località più organizzate per quanto riguarda i soccorsi e la sicurezza in mare e sulla spiaggia – ha esordito il sindaco Nicola Loira –  Ci sono diversi settori che vengono coperti. Dal servizio di salvataggio in mare alla dotazione della spiaggia di defibrillatori. Abbiamo un’ambulanza dedicata alla spiaggia e il soccorso in mare che da dieci anni portiamo avanti con il mezzo Picchio Mare della protezione civile, comunale deputato al soccorso di natanti a largo coordinato dal Circomare”.

E’ il quadro sicurezza presentato dal sindaco Nicola Loira, dal comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto San Giorgio Fabrizio Saverio Strusi e dal coordinatore comunale della protezione civile Luciano Pazzi.

“Organizzare questo servizio tra i tanti impegni che la protezione civile promuove – ha aggiunto Loira – non è semplice. Un lavoro del genere significa infatti avere disponibilità di uomini con esperienza. Un’organizzazione di spazi e mezzi affinché il servizio possa svolgersi nel migliore dei modi Da qui il mio grazie anche per il lavoro svolto durante le Pro Loco In Festa”.

Comandante della Circomare sangiorgese Fabrizio Saverio Strusi che ha aggiunto: “L’amministrazione ha colto aspetti significativi. Per prima cosa non è scontato che nelle spiagge libere sia disponibile un servizio di salvataggio. Cogliere l’importanza di un settore, come quello della sicurezza, che non comporta un grande ritorno d’immagine, è fondamentale. L’attività di sorveglianza della costa l’abbiamo iniziata da tempo con l’operazione mare sicuro, ogni week end personale via mare e via terra è impegnato a garantire questo aspetto che è anche una risorsa per il turismo. Fortunatamente c’è chi riesce a cogliere questo importante elemento. Ben venga e grazie alla Protezione Civile che presta il proprio servizio in mare dando a noi un ulteriore risorsa per eventuali situazioni di ricerca e soccorso”.

Luciano Pazzi coordinatore gruppo comunale Protezione Civile è quanto mai orgoglioso della sua squadra: “Questa attività compie dieci anni. Si è partiti in salita visto che non vi erano precedenti di questo genere crescendo sempre più. Ci siamo dotati di un gruppo, composto oggi da circa 40 persone, che svolge quest’attività nel servizio estivo. La componente dell’equipaggio è mista: ci sono ragazzi muniti di brevetto di salvataggio, oltre al pilota,  e unità che arrivano dalle pubbliche assistenze con esperienza nel soccorso sanitario. Abbiamo anche un paio di medici che si offrono a prestare la loro attività su questo progetto”.

Un natante di 7 metri e mezzo,  composto da 5 soccorritori (due sanitari, due bagnini e pilota)  e munito di tutte le attrezzature di un’ambulanza. C’è anche una barella che può essere agganciata dall’elicottero.  La sede operativa è il porto peschereccio con una postazione nei locali ex Pip. Volontari che escono per i pattugliamenti e in caso di emergenza su chiamata della Guardia Costiera.

 “Siamo costantemente in contatto con la Guardia Costiera – prosegue Pazzi –  che ci guida nelle varie esigenze. C’è poi l’attività di monitoraggio del territorio che va dagli oltre 300 metri dalla spiaggi. Il nostro è un supporto anche ai natanti della domenica, sprovvisti dell’esperienza”.

Un servizio a carico del Comune di Porto San Giorgio e che dunque limitato al territorio comunale sangiorgese con qualche passaggio sula fascia nord  e sud fermana. “Un tempo – prosegue il coordinatore della protezione civile  – era stato siglato un accordo con la Provincia di Fermo per la copertura anche a Porto Sant’Elpidio e Pedaso, poi con la fine della Provincia si è ridimensionato. Resta una forma strettamente volontaria con  persone che potrebbero andare al mare con la famiglia  e invece sono a disposizione della comunità”.

Comandante Strusi che ha aggiunto: “Un mezzo considerato tra le risorse del sistema ricerche e soccorso, un servizio quanto mai importante”.


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