CAPODARCO DI FERMO – Dopo la grande gioia per la salvezza ottenuta nella passata stagione, nella sfida da dentro o fuori contro il Montecosaro, in casa Futura 96 si inizia a programmare già il prossimo campionato.
Ancora non note le cause che hanno portato alla rottura tra il sodalizio capodarchese e l’ormai ex tecnico Maurizio Di Clemente, sta di fatto che quest’ultimo si è visto scaricare dopo aver portato i rossoblù alla salvezza, subentrando a campionato in corso. A sostituire l’ex tecnico futurino, arriva Matteo Calvà, già sedutosi sulla panchina di Capodarco ben due volte: nella stagione 2005/06 in Prima Categoria, dove chiuse in nona posizione, e in quella 2011/12, sostituito poi a stagione in corso da Roberto Bagalini, sempre nel quarto livello dilettantistico del campionato italiano.
La “rinascita” della Futura 96 non passa solo dalla panchina, ma anche dai nuovi innesti, che rispondono a nomi importanti come quelli di Simone Paniccià e Paolo Angelini. L’ex portiere di Recanatese e Sangiustese arriva a Capodarco dopo aver disputato un’ottima stagione nel Montecosaro, neo retrocesso, e darà sicuramente esperienza e sicurezza a tutto il reparto difensivo, che, però, molto probabilmente sarà privo di Luca Bordoni.
La presenza del difensore classe 1986 tra le file futurine nella prossima stagione è in dubbio: il calciatore è impegnato in un corso di aggiornamento inerente al lavoro e forse non potrà scendere in campo con la maglia rossoblù addosso per la quarta stagione consecutiva.
Nel reparto avanzato, la Futura 96 piazza un grande colpo portando a Capodarco Paolo Angelini, ex Sangiorgese. L’attaccante reduce da un sensazionale girone di ritorno condito da 18 reti nel Santa Caterina in Seconda Categoria, torna in Promozione andando a ricoprire il posto reso vacante dall’approdo di Andrea Achilli proprio alla formazione bianco verde del Santa Caterina.
La Futura pensa anche ai giovani e viste le ottime prestazioni di Mannozzi e Spinozzi nella passata stagione, ora sta trattando diversi under 1999 da integrare al gruppo.
Leonardo Nevischi
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