Seba Valdes, ”corazon” gialloblù

IL PERSONAGGIO – Centrocampista offensivo, canarino a più riprese, in attesa di chiamata guarda con malinconia alla Fermana work in progress, ora sul campo di allenamento in vista della C. “Spero ancora in una telefonata, sarà difficile vestire altri colori”

Valdes in percussione sulla destra nell’ultima gara contro il Matelica

FERMO – La Fermana, come noto, è partita per il ritiro aquilano di Rivisondoli. Tra chi segue da lontano, ma con il cuore, le dinamiche sul campo di allenamento c’è un tifoso speciale, Sebastian Valdes. Canarino a più riprese, l’eclettico elemento offensivo è al momento sul mercato, in attesa di scegliere tra le offerte pervenute e concretizzare il prossimo futuro calcistico.

Valdes, lei che conosce l’ambiente, come vede la Fermana in C?

“Se i ragazzi riescono a mantenere la mentalità creata da due anni a questa parte, tra gruppo e mister, è fatta. Se non hai l’abbondanza di qualità in campo ma per compensare hai lo spirito giusto e la cultura del lavoro, il gruppo è solido ed unito, si vive con l’ottica di sacrificio e c’è un unico obiettivo, non ci saranno problemi. E poi c’è sempre il dodicesimo uomo in campo: il pubblico”.

Su di lei diverse voci di mercato, a breve ci saranno dunque ufficialità di sorta che la riguarderanno?

“Come ogni anno, per noi leali ed onesti combattenti, si ripete sempre la stessa storia dell’estate. Tutto è ancora incerto ed è presto per definire. Ci sono comunque alcuni contatti con squadre di D della regione e non, appartenenti al girone F e non solo. C’è anche una compagine di C in ballo, da poco ha cambiato il direttore sportivo quindi bisognerà aspettare uno o due giorni per avere una schiarita attendibile. Nel frattempo mi sto allenando con un programma differenziato che mi ha dato “il mago” Walter Costi ( fisioterapista della Fermana, ndr ) che ringrazio ancora una volta, mi ha messo a posto fisicamente insieme al preparatore atletico, il prof De Luce”.

Dope le avventure vissute insieme, le mancherà la piazza gialloblù?

Valdes sulla destra, a gioco fermo nella gara interna contro il Matelica. La vittoria in questione rappresentò un step decisivo nel cammino verso la Lega Pro, concretizzata nel periodo pasquale

“La testa è sempre rivolta a Fermo. Sono ormai della zona, abito in riviera e non lo nascondo: aspetto ancora una telefonata, magari anche in zona Cesarini. Penso sia scontato, per uno che respira calcio, vive di questa passione, giocare a Fermo è speciale. Si tratta di una città che respira calcio, si alza la mattina parlando di calcio, va a dormire trattando di calcio e di notte sogna il calcio. Proprio come in Argentina. Il calcio è la mia vita, la mia passione ed il mio lavoro. Così come chi ama la Fermana non può stare lontano dalla Fermana. Pertanto chi mi conosce sa quanto vorrei difendere questi colori anche in C. Purtroppo non posso permettermi di passare un’altra estate come quella dello scorso anno, senza effettuare una preparazione. Quindi, anche se mi dispiace molto, sto valutando altro. Se alla fine non farò più parte del gruppo, non posso negare che mi mancherà. Sarà impossibile, se fosse, affrontare la Fermana da avversario, è un fatto che non mi auspico. Mi sarà arduo vedermi con un’altra maglia addosso, ma dovrò essere professionale e dare il massimo a chi punterà su di me. Mi rimarrà comunque una consolazione: l’aver riportato la squadra, insieme ai miei compagni ovviamente, nei palcoscenici che merita. E questo fatto lo porterò con me sino alla tomba”.

Paolo Gaudenzi


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