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Migranti, ritorno volontario nel paese di origine: la Prefettura di Fermo adotta il progetto

PREFETTURA - Sono, pertanto, iniziati gli incontri informativi con gli operatori sociali delle strutture, funzionali anche ad una calendarizzazione di apposite sessioni, suddivise per etnia e nazionalità,  con i beneficiari diretti del progetto, ospiti dei Centri

Il prefetto Mara Di Lullo

 

Il Prefetto Mara Di Lullo ha incontrato il Regional Counsellor dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dr. Marco Burini, nominato dall’O.I.M. per gestire nella Regione Marche il programma “Ritorno Volontario Assistito e Reintegrazione – RVA&R di cittadini di paesi terzi presenti in Italia”. Il suddetto progetto, voluto e promosso dal Ministero dell’Interno, è condiviso con l’O.I.M. in sinergia con il progetto RISTART, finanziato dal F.A.M.I. (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno) al fine di potenziare ulteriormente lo strumento del ritorno volontario e contribuire alla corretta gestione dei flussi migratori.

La Prefettura di Fermo sosterrà in questa provincia detta progettualità, agevolando i rapporti dell’O.I.M. con i soggetti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinari attivati sul territorio provinciale, che ospitano, allo stato, circa 600 cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, distribuiti in diversi C.A.S. presenti in numerosi comuni del Fermano, secondo il principio della cd. accoglienza diffusa e partecipata.

Sono, pertanto, iniziati gli incontri informativi con gli operatori sociali delle strutture, funzionali anche ad una calendarizzazione di apposite sessioni, suddivise per etnia e nazionalità,  con i beneficiari diretti del progetto, ospiti dei Centri.

Si è, in tal modo, avviato un doppio lavoro sul fronte “Migranti” che mira, oltre alla gestione dell’accoglienza e dell’assistenza ai profughi sul Territorio Nazionale, anche ad un’attività di sensibilizzazione volta a favorire gli strumenti per un rientro nei rispettivi territori d’origine, seguito ed assistito da un progetto individuale di reintegrazione  nei propri Paesi a cura dell’O.I.M., in raccordo con il Ministero dell’Interno.  In relazione a quanto sopra, il Prefetto di Fermo ha scritto ai Sindaci per renderli edotti della progettualità avviata in questa provincia. Alcuni di essi hanno già avuto contatti diretti con il responsabile dell’O.I.M., mettendo anche a disposizione locali comunali dove poter promuovere il progetto ai migranti ospiti dei C.A.S., così da poterli riunire, suddivisi per etnie e nazionalità ed essere debitamente informati della possibilità che si presenta loro.

Con l’occasione il Prefetto Di Lullo, nella nota indirizzata agli Amministratori locali, ha ringraziato per il fattivo apporto che molti Sindaci stanno dando nella gestione dell’accoglienza, attraverso, tra l’altro, la sottoscrizione e la successiva esecuzione dei numerosi protocolli d’intesa fatti con questa Prefettura. Tali strumenti pattizi consentono l’impiego volontario dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, ospitati nei C. A.S., in attività di pubblica utilità  nei territori comunali in cui, se pur provvisoriamente, vivono. “Si raggiunge, in tal modo – si legge nella nota della Prefettura –  il duplice scopo di una effettiva integrazione con le comunità locali, che consente una significativa riduzione di elementi di contrasto sociale sul territorio, nonché un aiuto concreto alle Amministrazioni comunali che queste persone possono dare svolgendo compiti quali la manutenzione del verde pubblico e delle strade, l’assistenza nella preparazione di eventi locali ed ogni utile attività per il bene comune, sempre sotto la direzione dei medesimi enti locali. Da ultimo, si cita il protocollo d’intesa sottoscritto tra questa Prefettura e l’ASUR Area Vasta 4, che consente l’impiego degli stessi anche presso l’Azienda Sanitaria locale ed il Nosocomio di Fermo“.

L’attuale numero di migranti sopra riportato, nel complesso, rientra nella soglia del Piano ANCI per questa provincia, se pur con qualche lieve scostamento per qualche singolo comune, rispetto ad altri in cui ancora non si riescono a trovare strutture idonee allo scopo. A tal proposito, il Prefetto ha, altresì, invitato i Sindaci a continuare nella collaborazione nella gestione dell’accoglienza sul territorio provinciale – nei termini e con le modalità dell’accoglienza diffusa e partecipata che consente un’ospitalità non impattante sulle comunità locali –  attraverso la ricerca (specialmente nei comuni che ancora non ospitano migranti) di possibili nuove strutture idonee, anche di proprietà comunale, che possano  provvisoriamente essere impiegate allo scopo.


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