Il capogruppo di Piazza Pulita Daniele Iacopini rassegna le dimissioni dalla commissione speciale per il nuovo ospedale istituita all’interno dell’amministrazione comunale fermana. Alla base di questa scelta estrema il mancato riconoscimento, da parte dei verti regionali, di un ruolo attivo in processo di concertazione tra istituzioni.
Qual è il ruolo della Commissione speciale sul nuovo ospedale?
A un anno e mezzo dal suo insediamento (era infatti la fine di gennaio del 2016 quando la Commissione si riunì per la prima – e ultima – volta), ancora non lo abbiamo capito. Il primo problema è stato e rimane, appunto, quello del riconoscimento. Non c’è dubbio che vi sia una congenita difficoltà della stessa ad entrare nei canali comunicativi dei vertici decisionali sanitari, sia a livello regionale che locale.
Alcuni consiglieri, fortunati, avranno modo magari di utilizzare i canali del proprio partito… I consiglieri di maggioranza hanno la fortuna di essere rappresentati dal sindaco Calcinaro, abile e capace di dialogare e relazionarsi per ottenere il meglio sul piano dei servizi e delle progettualità.
Ma… la Commissione? Che ruolo ha?
In molti se lo chiedono…
In questi mesi non mi risulta abbia avuto voce in capitolo nelle scelte (cosa che peraltro non le spetterebbe), né mi risulta sia stata messa al centro di un processo informativo, nel segno di un rapporto che – se non può incidere sul piano decisionale – deve poter contare almeno su un minimo di rispetto istituzionale (essendo la Commissione formata da consiglieri di maggioranza e di minoranza, dunque da rappresentanti dei cittadini).
Perché le dimissioni?
Le dimissioni sono dovute, sul piano personale e politico. In questa situazione a dir poco “bloccata” e scarsamente rispettosa dei ruoli, infatti, si è arrivati al paradosso: il presidente Catalini si è recato ad Ancona per parlare con i vertici regionali (in visita ufficiale e non casuale, visti i resoconti giornalistici e fotografici) e la Commissione non è stata nemmeno informata! Nemmeno successivamente!
Vista la premessa fatta, sarebbe stato anche doveroso per un presidente andare a interloquire con i vertici regionali. Doveroso e utile, aggiungo. Ma perché non farlo coinvolgendo o – semplicemente – informando i membri della Commissione?
Chi parla non è interessato a poltrone, poltroncine o sgabelli. Né è interessato a ruoli autoreferenziali, buoni solo per allungare il brodo di vuoti ‘curricula’ politici. Ho deciso allora di farmi da parte, essendo venuto meno – evidentemente – il rapporto di fiducia con la presidenza della Commissione (verso cui rimane, ovviamente, una immensa stima professionale).
Rimane il nodo Commissione…
Le mie dimissioni da vicepresidente, in aggiunta, vogliono porre con forza l’attenzione sul ruolo della Commissione in un momento molto importante per la sanità fermana. Non serve l’ennesima scatola vuota. Non serve l’ennesimo pulpito. Serve attenzione verso il futuro dei cittadini. In questo senso la Commissione speciale sul nuovo ospedale mi sembra possa imboccare la strada di una veloce e prematura archiviazione.
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