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Molotov contro la Municipale:
il vigile che ha sparato
ha subito anche l’agguato nel 2015

FERMO - Il prefetto ha convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza: "Implementare le misure di  vigilanza dinamica radiocollegata delle forze dell’ordine". Proseguono le indagini della polizia coordinate dal procuratore Domenico Seccia

di Giorgio Fedeli (foto Simone Corazza)

Da ieri notte, da quando sono stati chiamati a intervenire, gli agenti della Scientifica del commissariato di Fermo, si sono messi al lavoro per cercare ogni minimo indizio che possa contribuire a identificare l’uomo che intorno alla mezzanotte e mezza ha scagliato, dopo aver dato fuoco alla miccia, una bottiglia (di birra) pieno di alcol etilico contro tre agenti della polizia municipale che aveva appena finito il loro turno di lavoro (leggi l’articolo).

Indagini e rilievi, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica, Domenico Seccia, andati avanti tutta la notte, mentre i colleghi delle Volanti davano la caccia all’attentatore, e proseguiti anche questa mattina con la luce del sole. I poliziotti della Scientifica hanno setacciato anche un palo e una rete in via dei Muri, praticamente da dove l’attentatore ha scagliato quella molotov. Le divise hanno raccolto dei campioni di tessuto epiteliale con un tampone. E ai loro occhi non è sfuggita una deformazione di una rete di recinzione. Forse, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, quell’uomo, per scagliare la bottiglia, si è appoggiato con un piede alla rete e si è aggrappato con una mano al palo di acciaio. Ma da qui a dire che quella deformazione e quelle parti microscopiche di tessuto sarebbero da ricondurre all’attentatore ce ne passa anche perché la Scientifica non ha trovato impronte di scarpe in zona.

Il punto da dove è stata lanciata la molotov

Insomma per il momento gli elementi in mano agli agenti sono davvero pochi e poco indicativi. In contemporanea si cercano delle telecamere in zona anche se di occhi elettronici utili non ne sono stati trovati. Restano dunque ancora senza risposta le domande che si pone la città: chi è l’attentatore? Cosa ha mosso la sua mano? Si tratta della stessa persona che nel 2015 ha esploso dei colpi di fucile contro i vigili urbani? Un gesto contro le istituzioni, contro la Municipale o un attentato mirato, contro un agente in particolare? Tra i tre vigili urbani  che ieri hanno subito l’attacco (uno si è allontanato pochi istanti prima del lancio e dunque non ha assistito all’aggressione) ce n’è uno che era presente anche il 25 ottobre 2015 quando contro la Municipale è stata esplosa la fucilata nel vecchio autoparco in contrada San Martino. E proprio lui, ieri sera, ha sparato un colpo di pistola in aria, un colpo di avvertimento per far desistere, ma invano, l’attentatore dal compiere il folle gesto. Al vaglio degli investigatori anche il mancato funzionamento di due pali della luce che si trovano dalle parti in cui l’uomo ha lanciato quella molotov: erano infatti spenti ieri sera.

Intanto oggi il prefetto, a seguito dell’increscioso episodio, ha convocato un comitato per l’Ordine  e la Sicurezza Pubblica, presieduto dallo stesso prefetto Mara Di Lullo, alla presenza del  procuratore della Repubblica Domenico Seccia, del sindaco Paolo Calcinaro, dell’assessore con delega alla Sicurezza Mauro Torresi, del comandante della polizia municipale Antonio Dell’Arciprete, dei rappresentanti delle forze dell’ordine ed un rappresentante del presidente della Provincia.

“Il prefetto Di Lullo – fa sapere il capo di gabinetto della prefettura, Francesco Martino – ha ravvisato l’esigenza di una convocazione urgente del comitato al fine di effettuare un’immediata disamina dell’episodio criminoso avvenuto la scorsa notte a danno della sede di servizio della polizia municipale di Fermo, consistente nel lancio di una bottiglia incendiaria all’interno del vano spogliatoio dello stabile, dove era presente, al momento dei fatti, personale che stava smontando dal servizio. Nel corso dell’incontro sono state ricostruite le dinamiche dell’episodio, da subito oggetto di un’accurata attività info-investigativa da parte delle forze dell’ordine sotto il coordinamento della procura della Repubblica. Poiché  l’episodio fa seguito ad altri analoghi fatti verificatisi sempre a danno della polizia municipale, è stato deciso di implementare le misure di  vigilanza dinamica radiocollegata delle forze dell’ordine, nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio già vigente. Nel contempo  l’amministrazione comunale ha assicurato un potenziamento della videosorveglianza nelle aree circostanti lo stabile e in tutti gli altri siti potenzialmente sensibili, oltre ad assicurare il miglioramento del sistema di illuminazione pubblica. Il prefetto ha espresso la sua solidarietà al Corpo della polizia municipale di Fermo, invitando tutte le forze di polizia presenti al Tavolo alla massima sinergia per addivenire alla risoluzione del caso”.

 


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