Fermo, opposizione compatta: “Fanno costruire in campagna e intanto il centro si svuota”

POLITICA - La protesta contro la variante riguardante le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore, che andrà in Consiglio lunedì prossimo

di Andrea Braconi

 

La maggioranza tira dritto e porta in Consiglio la variante normativa riguardante le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore, con al centro la questione della trasformazione di annessi agricoli in abitazioni. Ma l’opposizione si compatta per protestare contro una scelta che tutti gli esponenti di partiti e liste civiche definiscono vergognosa.

Si annuncia infuocata, quindi, l’assise che si terrà lunedì prossimo a partire dalle ore 18.30 e che vedrà l’argomento come ultimo punto all’ordine del giorno.

“È stato chiesto di anticipare la discussione, invece anche questa nostra proposta è stata bocciata. Si tratta di un atto già ritirato su nostra sollecitazione – ha spiegato Pierluigi Malvatani del Partito Democratico in occasione di una conferenza congiunta – per poterlo modificare e migliorare. La norma sull’impossibilità di cambi di destinazione per gli annessi dal 2006, dall’entrata in vigore del Piano regolatore, è scritta male. Ci sono stati altri due passaggi in Commissione ma l’Amministrazione non ha portato nessuna proposta differente, al contrario di noi che abbiamo proposto sostanziali modifiche. Invece non c’è stato alcun passo in avanti, anzi, c’è stata una chiusura totale. E in Consiglio loro hanno i numeri, la gente alza la mano e vota. Ma diversi esponenti della maggioranza, sentiti da me, non erano molto a conoscenza dell’atto”.

Deturpamento del patrimonio agricolo ed un esborso dell’Amministrazione per le opere di urbanizzazione conseguenti: sono questi i nodi che la minoranza pone sul tavolo.

“Si tratta di una proposta che nasce dal Movimento Cinque Stelle – ha spiegato Roberto Giuliani -. C’era una mancanza nella norma che permetteva la trasformazione di annessi in abitazioni. Per bloccare una cementificazione selvaggia in campagna abbiamo perciò presentato una mozione, fatta propria dalla maggioranza e votata all’unanimità nel novembre 2016. Oggi ci troviamo davanti al fatto che questo atto verrà svuotato. E questo per paura dei ricorsi. Oggi vogliono spostare tutto al 2016, di fatto sanando il decennio precedente”.

“Se hanno paura di un parere legale – ha aggiunto Malvatani – è meglio che non amministrino più. Danno questa facoltà a pochi con la scusa della retroattività, ma nessuno ha una variante in corso d’opera sugli annessi tra il 2006 e il 2016. Noi vogliamo che i cittadini vengano trattati tutti in eguale misura. Quale diritto acquisito c’è? Nessuno. E la retroattività della legge è un’altra cosa. Loro hanno lasciato aperta una finestra di 10 anni che dà la possibilità di fare cambi di destinazione in zona agricola, deturpando il patrimonio agricolo esistente”.

“Quella che proponiamo non è un’azione punitiva – ha rimarcato Giuliani – ma a tutela del paesaggio e dell’ambiente, oltre che del patrimonio immobiliare esistente. Fermo ha il doppio delle case per necessità abitative, l’edilizia è ferma e diamo la possibilità di continuare a costruire, svuotando il centro storico? A voglia poi a fare feste e festeggiamenti!”.

“Stiamo proprio sbagliando il metodo – ha sottolineato Margherita Bonanni -. Questa maggioranza non ha il coraggio di portare avanti determinate azioni. E chi coraggio non ce l’ha non se lo può dare, come diceva il Don Abbondio di Manzoni. Da un punto di vista urbanistico non ci sono strategie che possano allettare un giovane o una famiglia a riabitare il centro”.

“É assolutamente vergognoso – ha concluso Malvatani – che un’Amministrazione non abbia la volontà politica di tutelare il proprio patrimonio agricolo”.

Presente all’incontro anche Manolo Bagalini, vice presidente del Consiglio comunale. Assenti per altri impegni Tulli, Zacheo e Catalini, che attraverso i loro messaggi hanno però ribadito come la norma debba essere uniforme per tutti.


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