Luciano Magnalbò, Maurizio Verdenelli, Carlo Iommi, Americo Marconi.
“L’urlo della Sibilla, il 4 luglio 2015, non è stato il riflesso di una nuvola passeggera sulla parete del Pizzo della Regina, né tantomeno un fotomontaggio come già scientificamente accertato. E’ stato il risultato di un’indagine irripetibile. Tanto che sia lo scorso anno e pure nel luglio scorso la Sibilla ha ‘deluso’ i tanti appassionati della fotografia accorsi sui monti Azzurri per ripetere il nostro ‘scatto’” – ha detto Diego Antolini, portavoce della Commissione The X Plan, il gruppo umbro dei giovani ‘esploratori dell’Ignoto’ autori dello scoop fotografico più sensazionale degli ultimi anni.
“Quando pubblicammo su cronachemaceratesi.it la notizia, in un’ora questa fu letta da 15.000 persone che in pochi giorni furono poi 130.000!” – ha rivelato il giornalista Marco Ribechi.
Tanti i motivi che hanno destato l’attenzione del folto pubblico che sull’impareggiabile terrazza della Lega Navale di Porto San Giorgio hanno sfidato con pochissimi ripari gli ultimi, eppure terribili bagliori del sole, forte anche dopo le ore 19.
“La Sibilla che urla quasi ad annunciare il più devastante terremoto degli ultimi 150 anni, non era forse l’ombra di una nuvola passeggera alta sul cielo dei Sibillini per 8 minuti soltanto?” – hanno chiesto ad Antolini (presente a Porto San Giorgio anche Alessio Sargentini, dei tre protagonisti dello scoop).
“No, l’azzurro, quel giorno, sui Monti Sibillini era senza macchie come questo, oggi, su Porto San Giorgio” – ha detto Diego.
Dall’incontro – introdotto dal presidente della Lega Navale Carlo Iommi – nato per presentare ‘Una tragedia dimenticata, il mistero dei Gesuiti’ (la storia dei terremoti nel Centritalia con un ‘giallo’ maceratese svelato dalle Riformanze fermane) di Luciano Magnalbò e Maurizio Verdenelli e pure ‘La Sibilla’ di Americo Marconi, medico ed umanista di Grottammare, tante altre notizie. Su Carlo Magno, imperatore terremotato a Spoleto nell’801.
“E’ sepolto a San Claudio di Corridonia, l’Aquisgrana marchigiana” – ha detto il prof. Domenico Antognozzi, collaboratore del prof. Giovanni Carnevale e Medardo Arduino, sulla scoperta storica che tanto fa discutere da anni gli studiosi del periodo carolingio.
“A breve sarà pubblicato un altro volume di Carnevale” – ha annunciato Antognozzi.
Alla serata hanno preso parte i poeti Lucia Nardi e Maurizio Angeletti e la scrittrice di storie medievali, Liana Maccari. Se ne riparlerà mercoledì 9 a San Ginesio.
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