La”strada verso il futuro”. Così Guido Tascini, presidente del Centro Studi e Ricerca G.B. Carducci di Fermo entra nel merito della potenziale fusione delle due aziende partecipate di Fermo e Porto San Giorgio, esprimendo consensi per l’operazione e rilanciando, da qui, il progetto di fusione dei due comuni.
“Le aziende partecipate San Giorgio Energie di Porto San Giorgio e Solgas di Fermo vanno verso la fusione – spiega Tascini – Il Sindaco Loira ci crede e ha coinvolto il Sindaco Calcinaro in proposito. La prospettiva: fusione tra le due aziende per avere competitività commerciale, mantenendo la proprietà pubblica. Questo garantirebbe conservazione della vicinanza all’utenza e personale adeguato, garanzia ottenuta con un patto parasociale in caso di fusione.
Loira ha previsto in bilancio una somma finalizzata alla consulenza approfondita sulla fusione delle due aziende e la prospettiva diverrà concreta non appena i due comuni decideranno di partire. Dalla consulenza dovrà scaturire la validità economica dell’operazione in termini industriali e commerciali e come operazione finale la quota di concambio di ciascun comune. Forse finalmente stiamo andando per la strada giusta. Il Centro Studi e Ricerca Carducci ha più volte in passato affrontato il problema degli accorpamenti. In particolare aveva espresso il punto di vista che la fusione dei comuni, in base alla legge Del Rio, avrebbe dovuto passare attraverso l’accorpamento dei servizi. A questo sarebbe poi seguita la fusione dei comuni che, valutati pro e contro, avrebbe dovuto scaturire dalla consultazione popolare”.
Parlando di fusione di comuni Tascini spiega: ” In uno studio di fattibilità serio vanno portati in conto vantaggi e svantaggi di un’operazione del genere. Non ultimi i pregiudizi : la fusione può condurre alla perdita dell’identità territoriale. Nel caso di Porto San Giorgio e Fermo questo rischio non appare ragionevole. Le due città hanno una consapevolezza della propria identità storica, culturale ed operativa netta e interessante una presenza abitativa intensa, associata ad una somiglianza evidente tra molta parte delle due comunità. A questo si aggiunga il conurbamento e la prossimità in molte aree dei due comuni. Esistono luoghi dove l’urbanizzazione di una città si inserisce in quella dell’altra. Esempi sono il Rione Santa Vittoria confinante con Salvano e S.Tommaso.È normale inoltre che cittadini fermani posseggano abitazioni nel comune di Porto San Giorgio e viceversa. Altro aspetto positivo è costituito dalle numerose strade che collegano da sempre le due città. Quanto ai vantaggi della fusione, questi appaiono numerosi”.
Centro Studi Carducci che entra ne dettaglio: “La fusione dei due comuni permetterebbe la messa in rete delle risorse umane, finanziarie e strumentali e l’adozione di logiche di polifunzionalità nel personale.Vantaggi evidenti sarebbero: minori spese di struttura con sfruttamento di economie di scala nei costi e nei tempi. Di qui maggiori risorse da dedicare ai servizi ai cittadini e alle imprese. Esempio programmi anticrisi, efficientamento energetico e altro; maggiore rappresentatività istituzionale dell’Ente che nasce dalla fusione; offerta omogenea di servizi nel territorio, con incremento di accessibilità al pubblico: più ore e più fasce orarie; Investimenti in progettazione di nuove opere pubbliche e manutenzione delle esistenti, grazie ai fondi provenienti da esenzione temporanea dal patto di stabilità, incentivi statali per le fusioni, incentivi regionali per le fusioni. Come è noto per i comuni in percorso di fusione sono previsti contributi sia statali che regionali in quanto la fusione è un processo di razionalizzazione della spesa e di efficientamento nella gestione dei servizi al cittadino. E tutto quanto sopra detto andrebbe a sommarsi ai risparmi di gestione”.
Tascini conclude: “Le premesse lasciano ben sperare. Tutto quanto detto va nella direzione della fusione. Anche se per ora l’eventuale accordo fra i due primi cittadini di Fermo e Porto San Giorgio porrebbe solo le premesse per fondere le due aziende partecipate San Giorgio Energie e Solgas in una nuova grande azienda, la strada appare quella che in prospettiva porta alla fusione dei due comuni. Speriamo che in un futuro abbastanza prossimo la fusione tra le due città di Fermo e di Porto San Giorgio possa avvenire, creando una nuova città, che urbanisticamente abbiamo la sensazione già esista, accogliendo nel suo grembo più di 53.000 abitanti. Ciò darebbe luogo ad una realtà più efficiente, più rappresentativa, più ampia e soprattutto più capace di rispondere alle sfide industriali, culturali, turistiche e scientifiche che la società globalizzata ci pone dinanzi: Smart City del futuro e centro propulsore del Distretto Industriale del Fermano nel mondo”.
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