Sono iniziati i lavori per la pulizia dell’alveo dell’Ete Morto, nel territorio di Casette d’Ete, con i soldi stanziati dalla Regione e messi a disposizione della Provincia. E’ stato creato l’ingresso per lavorare con l’escavatore e procedere poi alla pulizia con la rimozione dei tronchi che possono essere un pericolo per il regolare deflusso dell’acqua per poi procedere con i lavori sulla palizzata.
Subito dopo il periodo delle ferie estive la ditta impegnata sul posto si incontrerà con il sindaco Alessio Terrenzi e con l’assessore ai Lavori Pubblici Norberto Clementi, assieme al tecnico Luciano Taddei, per valutare ulteriore lavori da fare.
Nel dare tale comunicazione Terrenzi fornisce, inoltre, una corretta informazione sullo stato del dissesto idrogeologico del Torrente Ete Morto e conseguenti iniziative intraprese, anche alla luce di recenti articoli apparsi sulla stampa locale.
“In primo luogo l’Amministrazione mantiene il ruolo di raccordo con gli Enti che hanno parte attiva nella problematica: con il Servizio Genio Civile della Regione Marche, per la verifica dello stato di avanzamento di un progetto complessivo di sistemazione dell’asta fluviale; con la Provincia per l’inserimento in programmi finalizzati ad ottenere finanziamenti in ottica di Bacino; con il Consorzio di Bonifica Marche per intervenire tempestivamente nelle situazioni di evidente dissesto e nella progettazione di interventi; con la Coldiretti al fine di raccordare singole iniziative di competenza dei proprietari di aree agricole interessate dai dissesti – dice il sindaco – Queste attività si basano su un lavoro di ricognizione dello stato del dissesto idrogeologico eseguito puntualmente sul tratto di corso d’acqua che attraversa il nostro comune, svolto dal geol. Luciano Taddei, finalizzato anche a dare seguito alla progettazione esecutiva per quelle situazioni che hanno i requisiti per accedere ai finanziamenti del programma nazionale di Italia Sicura.
A seguito di queste ricognizioni, i fenomeni che coinvolgono il Torrente Ete Morto sono stati mappati e suddivisi per tipologia, entità e conseguente livello di fattibilità di singoli interventi.
Ovviamente, come suggerito dallo stesso professionista, ogni intervento sull’asta fluviale deve essere inquadrato nell’ottica dell’intero bacino, quindi gli esisti del progetto complessivo del Servizio Genio Civile della Regione Marche diventano prioritari e propedeutici rispetto a qualsiasi altro intervento; questo progetto viene costantemente monitorato dal Comune di Sant’Elpidio a Mare nell’iter per l’ammissione a finanziamento”.
Tuttavia, nel corso del corrente anno, i risultati delle ricognizioni sono stati portati a conoscenza ed a più riprese in specifici incontri con i proprietari terrieri direttamente coinvolti dai fenomeni, svolgendo anche sopralluoghi con i diretti interessati al fine di concordare modalità e tipologie di intervento. Ciò sta a significare che oltre agli interventi attualmente in corso nell’area del ponte di Casette d’Ete dei quali è stato già riferito con specifici comunicati, l’Amministrazione sta individuando le diverse soluzioni in un’ottica condivisa, favorendo il confronto con tutti i soggetti interessati.
Recentemente, sempre a seguito delle indicazioni raccolte dal geologo Luciano Taddei, sono state individuate situazioni di minore entità rispetto ai dissesti principali, ma ugualmente importanti ai fini della sicurezza delle aree coinvolte, per le quali si rende possibile e fattibile un intervento di proprietari e Consorzio di Bonifica, con l’auspicio che vi sia una funzione di raccordo da parte delle associazioni di categoria; questo richiamo, rivolto in particolare alla Coldiretti, è solo l’ultima delle iniziative promosse dall’Amministrazione comunale che si basano sempre e solamente sulla conoscenza dello stato dei fenomeni e sulla loro evoluzione, cosa che oggi è possibile a seguito della ricognizione dello stato dei dissesti.
“E’ questo, a nostro giudizio – dice Terrenzi – il corretto approccio alla problematica che si basa su tre principi propedeutici a qualsiasi intervento: conoscenza, analisi, programmazione in un’ottica di bacino. Tutto il resto, onestamente, non ci interessa in quanto sono facili fantasie che tendono solo a fare presa sull’opinione pubblica”.
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