A Fermo controlli su 400 schede Fast e Aedes,
tre squadre di tecnici in azione

POST SISMA - Il sindaco Paolo Calcinaro rimarca le difficoltà incontrate in questi mesi e l'impegno per garantire tutti i controlli richiesti dai cittadini

di Andrea Braconi

Sono circa 400 le schede Fast (oltre a qualche Aedes) non ancora evase nel Comune di Fermo. Per questo motivo, da alcuni giorni, 3 squadre di tecnici dell’Ordine Nazionale degli Ingegneri stanno effettuando sopralluoghi nelle strutture segnalate dai cittadini a seguito delle scosse di terremoto dello scorso anno.

“Le squadre sono poche – spiega il sindaco Paolo Calcinaro -. Cerchiamo però di capire cosa è successo nei mesi scorsi. Ad un certo punto le Marche se la sono cavata da sole, hanno regionalizzato utilizzando squadre locali. Ma con la chiusura del Dicomac di Rieti, il centro di coordinamento nazionale nato dopo le scosse dell’agosto 2016, le stesse Marche hanno detto ‘adesso da sole non ce la facciamo più, ci serve una spinta’. Se pensiamo che nella nostra regione mancano ancora 18.000 sopralluoghi, di cui 400 a Fermo, risulta evidente la complessità della situazione”.

In questi mesi sono state continue le pressioni nelle vesti di sindaco per riuscire ad avere squadre sufficienti per espletare tutti i controlli richiesti. Non è un paradosso dover lottare in questo modo per ottenere ciò che invece si dovrebbe avere senza esitazioni o ritardi?

“In teoria lo è, hai ragione, ma capisco che il momento è delicato e di forte emergenza per tutti. Si è creato questo cratere, forse un po’ ampio, ma c’erano necessità oggettive. Non è facile affrontare questa situazione, tutti i sindaci stanno in trincea e cercano di fare qualche metro in più. Magari qualcuno ha anche drammatizzato le proprie situazioni e non è stato facile dare ordini di importanza e necessità. La vicenda è molto complessa, per questo mi sono speso per cercare di mantenere sempre una luce accesa sulle istanze dei nostri cittadini”.

 


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