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Attentato a Barcellona:
tre giovani fermani salvi per miracolo,
Spinozzi: ‘Scene raccapriccianti’ (VIDEO)

BARCELLONA/FERMO - Il 21enne fermano, in vacanza con due amici nella metropoli catalana, si trovava nell'appartamento preso in affitto a pochi metri dalla Rambla. E, quando si è consumato il massacro, si stava preparando per uscire a fare due passi proprio sul viale della tragedia

Manuele Spinozzi

di Giorgio Fedeli

La voce è ancora tremolante, spezzata dalla paura, dal dolore per quelle persone che hanno tragicamente perso la vita a pochi metri di distanza, e da quel pensiero che continuamente assilla lui e i suoi due amici: per una manciata di minuti sono scampati al massacro. Il 21enne fermano Manuele Spinozzi è a Barcellona da venerdì scorso per trascorrere qualche giorno di vacanza. E ieri, alle 17, si stava preparando per uscire e fare due passi proprio sulla Rambla, dove proprio a quell’ora si è consumata la tragedia: un attentato terroristico rivendicato dall’Isis che a Barcellona ha mietuto 13 vittime e lasciato una lunga scia di sangue che ha squarciato la festosa tranquillità della metropoli catalana. Da quel momento è asserragliato in casa, in quell’appartamento a pochi metri dalla Rambla, affittato per le vacanze e da cui ha udito le grida strazianti dei feriti e il funesto via vai di sirene delle ambulanze. “Alle 17 ci stavamo vestendo per uscire – racconta Spinozzi contattato da Cronache Fermane al telefono – quando all’improvviso abbiamo sentito un rumore assordante, quasi un boato. E dopo pochi secondi le grida di persone in fuga, anche sotto la finestra del nostro appartamento. Ci siamo affacciati – le parole toccanti del 21enne fermano – e abbiamo visto scene strazianti, indescrivibili. Persone a terra. Feriti, c’erano anche dei bambini, alcuni di loro sono stati portati anche lungo la nostra via per essere soccorsi.

La polizia e i sanitari che correvano da tutte le parti. Barelle, ambulanze. E’ stato qualcosa di raccapricciante. Abbiamo subito capito che era successo qualcosa di gravissimo. E non nego che, una volta appreso quello che era capitato a pochi metri di distanza da noi, ho anche pianto. Più tardi, dal terrazzo, abbiamo chiesto se potevamo uscire di casa ma la polizia ci ha raccomandato di non farlo. E da ieri alle 17 siamo nell’appartamento. Ora la situazione sembra essersi tranquillizzata. Ma il dolore è ancora indescrivibile”. E con quel dramma di chi ha assistito alla tragedia, domani Manuele, insieme agli amici Luca Lamponi e Giacomo Mazzoni, se ne tornerà in Italia da quella che doveva essere una settimana di vacanza e spensieratezza e che, invece, a causa della mano assassina dei terroristi, per i tre giovani fermani resterà per sempre un ricordo straziante di una tragedia immane, una carneficina a cui loro sono scampati per miracolo.


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