Il Comitato di imprenditori agricoli di Fermo, per mezzo del suo rappresentante Adriano Ciferri, ha deciso di sottoporre all’attenzione dell’Autorità Regionale di garanzia dei diritti Ombudsman, Ufficio Difensore civico, il caso relativo all’iter di Approvazione definitiva della variante normativa dell’art.58 delle N.T.A. del PRG in consiglio comunale a Fermo.
“Con delibera del Consiglio comunale n.87/2016 è stata adottata una variante al Piano regolatore – spiega il Comitato imprenditori agricoli – che vietava i cambi di destinazione d’uso degli accessori agricoli per il futuro, lasciando però
immutata tale possibilità per le centinaia di accessori costruiti prima del 2006. Con la stessa delibera si introduceva però un illegittimo e discriminatorio effetto retroattivo applicando tale divieto esclusivamente agli accessori realizzati dal 2006 ad oggi. Stiamo parlando quindi di circa trenta accessori sulle centinaia esistenti e del diritto dei proprietari, sancito dalle norme vigenti, di poter anch’essi, forse un domani, trasformarli in base alle loro esigenze.
Ritenendo illegittimo tale carattere retroattivo e ingiustificatamente mirato della delibera, sono state avanzate al Comune decine di osservazioni. Il Sindaco e la Giunta comunale, si sono comportati nel modo più corretto e trasparente possibile, facendole esaminare sia dall’Ufficio urbanistica che dall’Ufficio legale per valutare gli aspetti di
legittimità della delibera. Gli Uffici comunali hanno riconosciuto la fondatezza delle osservazioni e pertanto il 15 Giugno e il 31 Luglio, supportata da un parere dell’Ufficio legale del Comune, dal Parere di regolarità tecnica del Dirigente dell’Urbanistica e dal Visto di conformità del Segretario Generale è stata portata, per due volte, in Consiglio una proposta di Delibera di approvazione definitiva della Variante con la quale, pur mantenendo il divieto di cambio di destinazione degli accessori per il futuro, viene però eliminato l’illegittimo e limitato carattere retroattivo”.
Comitato che aggiunge: “Contro tale proposta si sono però scagliati alcuni consiglieri comunali di opposizione che hanno scatenato una campagna di stampa basata su affermazioni allarmistiche o infondate e argomentazioni demagogiche che di seguito si riportano: ci possano essere lottizzazioni in zona agricola e lo svuotamento del centro storico; il 31 luglio può diventare il giorno nero della campagna fermana; tenteremo ogni strada per difendere il nostro territorio da chi vuole saccheggiarlo e deturparlo. Per spaventare ulteriormente i cittadini si è arrivati anche a mistificare la realtà affermando che, se questi edifici venissero trasformati, i costi per le reti idriche, fognarie ed elettriche sarebbero a carico della comunità. I consiglieri dovrebbero sapere che esistono ben due articoli delle Norme Tecniche di Attuazione (l’art. 3 e l’art.58) che impongono agli eventuali richiedenti di impegnarsi con apposito Atto a realizzarle a propria cura e spese. Risulta inspiegabile tanta demagogia contro una trentina di piccoli edifici esistenti fatti dopo il 2006 e il silenzio assoluto sulle centinaia e centinaia realizzati prima. Ancora più inspiegabile l’uso di tali toni apocalittici e l’indifferenza fin qui dimostrata rispetto alle abnormi previsioni del Piano regolatore. Previsioni che aumentano di oltre il doppio la
popolazione attuale di Fermo prevedendo decine di nuove lottizzazioni in campagna e individuando 900.000 mq. di zone edificabili lungo tutti i crinali che si dipartono dal centro storico. Zone con potenzialità edificatorie per metro quadro 60 volte superiori a quelle previste per gli accessori agricoli.
Ciferri, portavoce del Comitato, prosegue: “Il Sindaco Calcinaro ha cercato di far ragionare i suddetti consiglieri avvertendoli che vorrebbero l’approvazione di una norma che, dopo appena due mesi, sarebbe travolta da qualsiasi
Tribunale amministrativo. Ma di fronte ad una campagna mediatica con toni talmente apocalittici ed allarmistici ha ritenuto opportuno rinviare nuovamente l’Atto amministrativo predisposto.
Sia chiaro che, con il nostro appello, non vogliamo minimamente sindacare sul diritto sacrosanto dei consiglieri comunali di esprimere liberamente le proprie opinioni. Quello che vogliamo portare all’attenzione dell’Autorità di garanzia regionale è il fatto che, in seguito alla suddetta campagna di stampa, l’Amministrazione comunale si è dichiarata disponibile a ridiscutere la proposta di deliberazione portata in Consiglio Comunale per due volte e per due volte rinviata, con l’obiettivo di migliorarla. Ora, in considerazione del fatto che: dal momento della sua approvazione, non sarà più possibile alcuna modifica della destinazione d’uso dei nuovi accessori agricoli da realizzare; il parere legale ha sancito l’illegittimità del carattere retroattivo della Delibera adottata; Il Sindaco ha dichiarato che su tale parere l’Amministrazione comunale non arretrerà di un centimetro non si riesce a capire che tipo di modifica migliorativa della delibera possa essere fatto senza andare in contrasto con i pareri espressi. E’ del tutto evidente infatti l’intenzione, da parte dei consiglieri di opposizione, di insistere sul carattere retroattivo di tale divieto ‘aggirando’ in modo surrettizio il parere dell’Ufficio legale del Comune, il parere di regolarità tecnica del Dirigente dell’Urbanistica e le controdeduzioni già formulate alle nostre osservazioni con la relativa proposta di accoglimento. Va ricordato che in base al D.L. 174/2012 : ‘Il controllo di regolarità amministrativa e
contabile è assicurato, …. attraverso il rilascio del parere di regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa‘. I pareri rilasciati dall’Ufficio Legale, dall’Ufficio tecnico e dal Segretario Generale, hanno quindi una valenza legittimante dell’intera azione amministrativa in quanto sono posti al centro del sistema ordinamentale degli Enti locali proprio per sopperire alla mancanza di competenza tecnica degli organi elettivi. I Consiglieri comunali, in base all’art.49 comma 4 del TUEL hanno tutto il diritto di non conformarsi a tali pareri e discostarsene in sede di approvazione dell’atto dandone però ‘adeguata motivazione nel testo della deliberazione’. Hanno quindi il diritto di discostarsene non certo quello di farli modificare in base alle loro posizioni politiche. Il Comitato che rappresento ha deciso pertanto di rivolgere un’istanza al Difensore civico
Regionale per far si che venga scongiurata la minaccia di stravolgimento di tali pareri e quindi l’assunzione di un Atto illegittimo, chiedendo inoltre di intervenire presso l’Amministrazione Comunale di Fermo stabilendo gli adempimenti necessari per addivenire alla definizione dell’iter amministrativo dell’Atto in questione, nel rispetto della legalità, trasparenza, dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa”.
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Approvo in pieno attendiamo futuri sviluppi positivi.