di Sandro Renzi
E’ il tormentone di questa estate. Dalle piazze ai social, a tenere banco è ancora l’uso promiscuo della pista ciclabile di viale Cavallotti, percorsa correttamente dagli amanti della due ruote, non altrettanto correttamente dai pedoni. Le polemiche non si placano. Ad aggravare la situazione e ad alimentare i timori di chi la percorre in sella ad una bici, il comportamento di alcuni pedoni distratti dai cellulari o intenti a leggere un giornale passeggiando laddove dovrebbero transitare solo biciclette. Comportamenti, per l’appunto, che oltre a mettere a rischio l’incolumità di un ciclista possono danneggiare seriamente anche un pedone. Se si aggiungono altre due circostanze, ovvero l’uso della pista da parte di mamme con i passeggini e podisti con tanto di cuffie annesse, il quadro è pressoché completo. “Così la pista è pericolosa” hanno tuonato diversi residenti “per decenni abbiamo avuto a che fare con le auto e adesso dobbiamo vedercela con i pedoni. E poi i sangiorgesi si lamentano della mancanza di piste. Quella di viale Cavallotti è una bella realtà, ma così non funziona”. Battaglia persa allora? Per il momento sì. Le cose non sono cambiate dall’inizio della stagione estiva. L’unica dato, positivo, è legato al numero delle biciclette che la percorrono.
Sensibilmente aumentato in queste settimane, di pari passo però con l’aumentato rischio per i pedoni. Certo, quasi nessuno ha riportato mai conseguenze permanenti per il fatto di essere stato investivo da una bicicletta, ma la sola probabilità che ciò possa avvenire basterebbe per indurre i pedoni a transitare sul comodo e spazioso marciapiede ad ovest o nella parte sterrata. Non bastano i cartelli affissi ad ogni intersezione con le vie che provengono dal mare per confermare che quella è una pista ciclabile. Gli uffici comunali per ora non hanno disposto controlli o adottato provvedimenti, ad eccezione dell’ordinanza che ha mandato in pensione la vecchia pista realizzata sul sedime stradale di viale Cavallotti, nel tratto compreso tra piazza Marina e via Milano e delimitata da una struscia gialla. Per il resto ci si affida al buon senso delle persone, ma non basta, ed alla speranza che nulla accada. Certezze lacunose come lacunosa sembra essere la convinzione che possa cambiare nel giro di qualche mese la mentalità dei cittadini che si ostinano, nonostante tutto, a passeggiare sullo spazio riservato alle bici. Nel frattempo l’ufficio ambiente ha segnalato con delle transenne un pino a ridosso dei binari. L’inclinazione è tale da rappresentare anche un pericolo per i ciclisti oltre che per le ferrovie. Non è escluso quindi che si opti per un suo abbattimento.
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