di Alessandro Giacopetti
“Totale mancanza e indifferenza verso lo stato del castello che risulta praticamente abbandonato con tetti sfondati, finestre rotte, piante infestanti sulle mura – così Filippo Girolami, presidente del Comitato Salvaguardia Rocca Montevarmine descrive – una situazione che risale anche a quando era attivo l’attiguo ristorante La Rocca. Ora è chiuso. Come Comitato chiediamo interventi di ordinaria manutenzione che a nostro avviso non hanno un costo così esorbitante. Il Comune di Fermo – prosegue Girolami – fa solo cassa con rocca, attraverso gli introiti che percepisce con l’affitto dei terreni e dei fondi rustici venduti qui a Carassai. Chiediamo che questi introiti vengano reinvestiti nella salvaguardia della rocca. Poi serve un continuo e costante monitoraggio da parte di qualcuno, anche persone di Carassai. Perché un carassanese vive la rocca diversamente da un fermano. Per i carassanesi, infatti, c’è un legame particolare con Montevarmine, tanto che qualcuno si è anche sposato nella chiesetta al suo interno o ha trascorso fine settimana e feste qui alla rocca. Era proprietà di un ex brefotrofio con sede a Fermo e per questo la proprietà è di Fermo.
Dal mio punto di vista – conclude il presidente del Comitato – all’interno del bando che emetterà il Comune di Fermo dovrà esserci un diritto di prelazione per i carassanesi. Il futuro è nei fondi europei cui un Comune come Fermo può avere accesso”. L’obiettivo finale, si legge in una nota consegnata alla stampa, è raggiungere adeguati livelli di accessibilità, fruibilità e pulizia per evitare possibili e ben più gravi danni, al fine di rendere la struttura visitabile e godibile secondo le sue potenzialità storico-artistiche.
Questi gli obiettivi del Comitato salvaguardia Rocca Montevarmine, comunicati durante una manifestazione svolta ieri, martedì 29 agosto dalle 18.30 proprio nei pressi dello storico bene culturale, proprietà del Comune di Fermo, insistente nel territorio di Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, tra le valli dell’Aso e del Menocchia. Hanno partecipato alcune decine di persone che si sono ritrovate lungo la strada che conduce alla rocca (dove è improvvisamente spuntato un divieto di accesso) per poi arrivare davanti all’ingresso. Nel corso dell’incontro si è evidenziato l’attuale stato di degrado in cui versa la rocca, l’ex ristorante attiguo e la strada di accesso ad essa.
L’iniziativa è iniziata circa un mese fa e, al momento, sono oltre una cinquantina quelli che hanno firmato il manifesto di intenti. Il 7 agosto scorso infatti, a Carassai presso la casa parrocchiale si è costituito il “Comitato Salvaguardia Rocca Montevarmine” con Filippo Girolami nominato presidente.
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