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‘Basta parlare di Errani, ritardi colpa della Regione’: Articolo 1 – Mdp chiede un cambio di marcia

POLITICA - Le considerazioni della deputata Lara Ricciatti e di Massimo Montesi, coordinatore del movimento a Macerata, che invitano Ceriscioli a modificare il modello di governance istituzionale

Da sin. Vasco Errani e Luca Ceriscioli

“La scadenza dell’incarico ad Errani non sia un alibi per i ritardi e le responsabilità della Regione. Ceriscioli deve cambiare marcia sulle politiche post sisma”. Ad affermalo l’on. Lara Ricciatti, vice presidente del gruppo Articolo 1 – Movimento democratico e progressista alla Camera, e Massimo Montesi, coordinatore del movimento a Macerata.

“In queste settimane – continuano – abbiamo assistito ad un biasimevole dibattito sul futuro del Commissario alla ricostruzione Errani, trasformando in polemica politica una scelta di carattere istituzionale. Sarebbe più utile per tutti invece concentrarsi sui fatti e sui prossimi necessari passi da compiere. Errani, come ha riconosciuto lo stesso Ceriscioli, ha fatto un ottimo lavoro, mentre sono attribuibili proprio alla gestione regionale ritardi ed inefficienze.

Purtroppo, in molti casi – osservano i due esponenti di Articolo 1 – siamo ancora in fase di emergenza e i tempi prolungati degli interventi sono ormai intollerabili. Per questo chiediamo con forza al Presidente Ceriscioli un nuovo modello di governance istituzionale per gestire la fase post sisma, che operi su un livello di area vasta, provinciale, con una maggior condivisione delle decisioni ed un coinvolgimento effettivo delle rappresentanze sociali e rappresentative delle imprese. Un modello che porti ad una condivisione di scelte e priorità, nonché ad una concentrazione delle risorse disponibili e degli interventi nei comuni più colpiti, sulla base dell’esperienza del ’97 e degli allora Patti territoriali.

Restano prioritarie la consegna di tutte le casette per la popolazione e dei moduli stalla per gli allevatori sprovvisti; il rilancio delle attività produttive e sopratutto un piano per le scuole, considerato che chi soggiorna lungo la costa è stato costretto ad iscrivere i propri figli presso plessi scolastici lontani dai luoghi di origine”.


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