di Andrea Braconi
Si aspettavano che la loro mozione sui vaccini non sarebbe passata, ma auspicavano un dibattito serio e costruttivo per il bene della città. Invece, la “scandalosa seduta del Consiglio comunale” si è chiusa tra “insulti e atti di arroganza istituzionale”.
“Abbiamo chiesto un anno di tempo per ragionare, ma non ci hanno voluto ascoltare, tirando dritti nonostante dubbi sollevati in tante sedi, a partire dall’Anci” afferma Marco Fioschini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle.
Definisce la normativa nazionale “una legge irrazionale soprattutto perché non considera aspetti sanitari e insorgenze di malattie conosciute ma con exploit superiori rispetto a quelle classiche. Molti addetti ai lavori del sistema sanitario nazionale, infatti, parlano di sifilide e tubercolosi in aumento”.
Nel ripercorrere la seduta, Foschini ricorda come la mozione fosse incentrata su una tematica delicatissima, che tocca una fascia di età delicata. “Abbiamo accennato al fatto che al fine di avere un dibattito serio, bisognava togliersi le rispettive casacche, maggioranza e opposizione, per aver un dibattito costruttivo e trovare soluzioni condivise per l’inizio dell’anno scolastico, sia differenziando la fascia d’età 0-6 dall’altra. Dopo il nostro primo intervento, seguito da un silenzio tombale, abbiamo constatato la mancanza di preparazione a livello normativo, sulle conseguenze della legge e sulle circolari emanate”.
Unica soddisfazione la presenza numerosa dei genitori, “che hanno risposto positivamente al nostro appello e ci hanno fatto i complimenti per l’esposizione ed il coraggio di portare la tematica in Consiglio”.
Duro l’attacco ai consiglieri di maggioranza. “Non hanno approfondito la materia e non hanno capito a fondo le conseguenze che possono venire fuori con questo decreto”.
Nessuno sconto a Vitaliano Romitelli. “Il presidente del Consiglio è intervenuto dicendo che il 10 marzo è una data che avrebbe consentito a tutti di adempiere agli obblighi di legge. Cosa non vera, considerato che hanno espresso perplessità sia l’Anci, per bocca del vice sindaco di Firenze, sia i dirigenti delle scuole. Si tratta di conseguenze che porteranno ad espulsioni soprattutto per la scuola dell’infanzia. I problemi verranno fuori quando il bambino avrà problemi di salute e non potrà fare i vaccini: così si potrebbe superare il termine, con problemi seri su un inserimento corretto e sul prosieguo alla pari nella scuola dell’obbligo”.
“Sconcertante che questa impreparazione venga da chi amministra e ricopre ruoli importanti – rincara la dose l’attivista Luca Casmiri, presente insieme a Beatrice Spina e Meri Mascherpa -. È fondamentale tenersi aggiornati su un tema che tocca tutti nel quotidiano. Un menefreghismo testimoniato proprio dalla risposta del presidente del Consiglio, che avrebbe dovuto dimostrarsi sopra le parti, oltre ad informarsi meglio piuttosto che andare su Facebook, come ha affermato”.
Il culmine massimo, aggiunge Fioschini, si è raggiunto con il sindaco Franchellucci. “Ha detto che non c’è una motivazione oggettiva per emettere un’ordinanza che, come chiedevamo noi, sarebbe servita per prorogare al prossimo anno l’applicazione della legge. Abbiamo anche fato presente il carattere di potenzialità, come afferma l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco”.
Ma secondo i pentastellati nella stessa circolare emanata dal Ministero della Salute al punto 4 sarebbe prevista questa possibilità esclusa invece da Franchellucci. “C’è scritto chiaramente che il sindaco può emettere un’ordinanza in base al rischio sanitario – sottolinea Casmiri -. Inoltre sia il Tar della Campania nel febbraio 2015, sia il Consiglio di Stato nel maggio 2012, hanno affermato che questo rientra nella competenza del sindaco. Ho contattato anche Mangialardi, sindaco di Senigallia e autorevole rappresentante dell’Anci, per condividere informazioni e mi ha risposto dandomi disponibilità. La differenza con Franchellucci è tutta qui, nonostante facciano parte dello stesso partito”.
“Ricordiamo che la legge sui vaccini è stata emanata prima con decreto, quindi con requisiti di necessità e urgenza, anche se la Cassazione ha detto che non si poteva fare – aggiunge l’altro consigliere comunale Massimo Spina -. Ma al di là degli aspetti normativi, riflettiamo su questo: i vaccini hanno funzione meramente preventiva e qui si stanno facendo pur senza rischio epidemiologico. Se tu Stato sulla base di un giudizio prognostico, su una possibilità, mi fai una legge, perché un sindaco sulla base dello stesso potenziale rischio non può emettere un’ordinanza? Franchellucci ha dimostrato, in maniera arrogante e senza rispetto istituzionale, un’ignoranza giuridica non da poco”.
Infine, consiglieri e attivisti evidenziano alcune possibili discrepanze tra la circolare del Miur (“con la possibilità da parte dei dirigenti scolastici di non comunicare immediatamente il mancato completamento del percorso vaccinale da parte del bambino, avendo a disposizione secondo l’articolo 3 bis fino all’anno scolastico 2019/2020, mentre per genitori e bambini gli adempimenti sono a dir poco ferrei e orientati sul marzo 2018”) e le linee guida della Regione Marche (“che indicano il 2019/2020 il termine entro il quale la mancata presentazione determinerà l’espulsione del bambino”).
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