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Vaccini, le ‘Mamme per la Vita’
vanno avanti nella loro battaglia

PORTO SANT'ELPIDIO - Dopo un incontro con il primo cittadino Franchellucci, le Mamme per la Vita hanno partecipato a un incontro-dibattito sul tema a Civitanova Marche

“Ieri – fanno sapere le Mamme per la Vita – c’è stato un incontro tra il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, ed i genitori in merito alla legge 119/2017.
Il sindaco Nazzareno Franchellucci è sembrato ben disposto a tutelare i bimbi 0/6 anni e ha esplicitato la sua volontà di non discriminare e quindi non escludere i bimbi già iscritti nelle scuole del suo Comune. Attende comunque direttive regionali in merito alle tempistiche di attuazione della legge ed è già in contatto con Anci e Asur. Noi Genitori abbiamo fatto richiesta di poter allegare, alla documentazione per l’ammissione dei bambini 0-6 anni, la prenotazione relativa agli esami pre-vaccinali, che in via precauzionale stiamo chiedendo ai pediatri. Abbiamo indicato le criticità del vaccino Mprv, vaccino a virus vivi attenuati, in riferimento alla quarantena indicata nello stesso foglietto illustrativo. In base alle esperienze di pesanti reazioni avverse eplicitate da alcune mamme, abbiamo indicato le perplessità che l’attuale obbligo pone in merito alla vaccinazione. Infine il sindaco si è detto favorevole per un incontro pubblico sull’argomento”.

“Sempre ieri sera – continuano le Mamme per la Vita – nel Comune di Civitanova Marche, nonostante il caldo dirompente, il teatro Conti era gremito con più di 400 persone per l’incontro intitolato “Il Decreto” (con riferimento al decreto Lorenzin). Relatori principali dell’evento Roberto Mastalia, avvocato e Presidente Auret; Mirko De Carli, Popolo della Famiglia, e, in diretta telefonica il presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato. Ne è nato un dibattito sul decreto Vaccini, vero e autentico mostro sia sanitario ma soprattutto – fanno sapere le Mamme per la Vita di Porto Sant’Elpidio –  giuridico. Una mostruosità che, in altri tempi, avrebbe scatenato le ire di chi di dovere, che avrebbe manifestato con scioperi e proteste la propria contrarietà, e che ora invece vede la maggior parte dei “rappresentanti” stare seduti, come se niente fosse.
In realtà, questa bestialità legislativa è ciò che ci fa precipitare in un passato che sembrava dimenticato, di obblighi e sanzioni calate dall’alto senza alcun senso.
Premesso che uno dei capisaldi dell’approvazione (nonché della stesura), delle leggi dovrebbe essere il principio di ragionevolezza, andiamo ad analizzare alcuni profili di incostituzionalità di questo “decreto legge” convertito in legge. Innanzitutto l’urgenza che è il prerequisito imprescindibile per la decretazione governativa, che non è stata tale, quindi vacilla a priori l’ipotesi dell’epidemia.
Ma andiamo oltre, l’art. 3, comma 5 del decreto è un vero capolavoro di assurdità: impone l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione scolastica, ma per evitare ricorsi dovuti all’obbligo scolastico della scuola primaria in poi, prevista dalla Costituzione (art. 34), chi non si vaccina e si vuole iscrivere ai corsi della scuola elementare in poi potrà farlo; al di sotto di questa età, invece, non è possibile. Si tratta di un chiaro esempio di irragionevolezza del testo, un bambino non può essere un problema fino a una certa scuola e poi smettere di esserlo, e parliamo dello stesso bambino. Quindi la fascia dei bambini 0/6 anni, non in regola con l’attuale piano vaccinale avranno problemi nell’ammissione a scuola e quindi discriminati a monte, fino a 16 anni invece basterà pagare una multa per essere immunizzati. Nulla di logico e soprattutto democratico in tutto questo.
Lo stesso concetto di ragionevolezza impone, in ogni caso, il rispetto della vita umana, cosa che non si può dire assecondato se si impone un trattamento vaccinale per addirittura dieci vaccinazioni. Finché si trattava di quattro vaccinazioni obbligatorie ritenute necessarie, si poteva invocare un principio di solidarietà sociale, ben presente nel nostro ordinamento grazie all’art. 2 della Costituzione, ma ora che si parla di ben dieci vaccinazioni, i cui effetti dannosi sono stati segnalati da un numero considerevole di scienziati di tutto il mondo, e sulle riviste specializzate, e non si tratta dei dubbi di genitori con la terza media, come vorrebbe inculcare la propaganda, basta guardare i numeri dei dati Aifa sulle reazioni avverse, sono in prima evidenza i “limiti”che la legge deve rispettare, e non è in dubbio che questi limiti sono stati superati proprio in virtù del “principio della ragionevolezza”. La Convenzione di Oviedo, di cui è stata firmataria anche l’Italia nel 2001, nel capitolo 2, articolo 5, pone quale regola generale il fatto che ogni intervento nel campo della salute abbia quale suo presupposto indispensabile il “libero ed informato consenso della persona interessata”, che deve fondarsi “innanzitutto su un’informazione adeguata sullo scopo, sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi”. In Italia è stato fatto esattamente l’opposto.

I genitori in balia delle continue Circolari Ministeriali cercano di avere prima di tutto la coscienza alla prevenzione chiedendo nelle varie sedi mediche esami prevaccinali per la tutela alla salute dei propri figli, esami che lo Stato non prevede e che solo basandosi sul buon senso dovrebbero essere promossi prima di ogni atto medico, in questo specifico caso obbligatorio ad emergenze inesistenti attualmente nel nostro paese.

Un bimbo non vaccinato non è un bimbo malato! Questa legge ha spaccato il paese e i cittadini fomentando la discriminazione. All’interno delle stesse famiglie sono in atto discussioni accese. Lo Stato si è permesso di entrare nel cuore della famiglia legiferando in maniera assoluta, senza nessuna urgenza sanitaria in atto.

Nella stessa giornata – fanno sapere le Mamme per la Vita – c’è stato un incontro tra il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, ed i genitori in merito alla legge 119/2017.
Il sindaco Nazzareno Franchellucci è sembrato ben disposto a tutelare i bimbi 0/6 anni e ha esplicitato la sua volontà di non discriminare e quindi non escludere i bimbi già iscritti nelle scuole del suo Comune. Attende comunque direttive regionali in merito alle tempistiche di attuazione della legge ed è già in contatto con Anci e Asur. Noi Genitori abbiamo fatto richiesta di poter allegare, alla documentazione per l’ammissione dei bambini 0-6 anni, la prenotazione relativa agli esami pre-vaccinali, che in via precauzionale stiamo chiedendo ai pediatri. Abbiamo indicato le criticità del vaccino Mprv, vaccino a virus vivi attenuati, in riferimento alla quarantena indicata nello stesso foglietto illustrativo. In base alle esperienze di pesanti reazioni avverse eplicitate da alcune mamme, abbiamo indicato le perplessità che l’attuale obbligo pone in merito alla vaccinazione. Infine il sindaco si è detto favorevole per un incontro pubblico sull’argomento”.

 

 


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