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Donne violentate, la presidente Marziali:
“Non esiste lo stupro legato all’etnia”

ATTUALITÀ - La responsabile della Commissione regionale per le Pari Opportunità commenta i recenti fatti di cronaca, condannando l'utilizzo dei manifesti di Forza Nuova contro gli immigrati

di Andrea Braconi

Quando si arriva ad utilizzare manifesti del Ventennio fascista per lanciare strumentalmente un allarme sull’invasione di stranieri considerati potenziali stupratori, “allora vuol dire che c’è un enorme problema di carattere culturale e sociale”. Il riferimento è alla propaganda online di Forza Nuova, che arriva in un periodo caratterizzato da notizie di stupri in varie zone del Paese.

“Non esiste lo stupro legato all’etnia – rimarca con forza Meri Marziali, presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità – con il carnefice più o meno colpevole in base alla propria provenienza. Ho letto molto in questi giorni e sono rimasta veramente esterrefatta: uno stupro non è più o meno grave a seconda all’autore, non cambia quello che in realtà viene fatto alla donna. Tutto questo serve per spostare l’attenzione, ancora una volta, dalla vittima al carnefice, anche per un tornaconto elettorale”.

Sempre di più, aggiunge, si focalizza l’attenzione sui fatti ma non sulla radice. “Non si parla di come la violenza sulle donne abbia origine, non ci si pone il dubbio sul fatto che nasca da una diseguaglianza e da una destrutturazione tra uomo e donna. Ma anche in questo caso la matrice è di carattere culturale. La donna è ancora percepita come un oggetto e anche se negli anni sono stati fatti passi avanti si è rimasti legati a quello stereotipo. Tutto questo ci fa balzare all’indietro rispetto alle conquiste fatte. Parliamo invece delle vittime. E soprattutto aiutiamole”.


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