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Fermo capitale della gastroenterologia:
specialisti a congresso sulla malattia di Crohn
VIDEO INTERVISTA

FERMO - Giampiero Macarri: "Grazie all'unità IBD ridotti i ricoveri dal 39 al 19 per cento"

 

 

di Paolo Paoletti

I massimi esperti della gastroenterologia nazionale ed internazionale a Fermo per una due giorni di approfondimento sulla malattia di Crohn e sulle infiammazioni croniche. In realtà si tratta di un doppio appuntamento, quello promosso dal professor Giampiero Macarri primario del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Murri che vede protagonisti anche gli infermieri. Due momenti formativi paralleli, uno nella sala consiliare della Camera di Commercio e l’altro all’interno del centro San Rocco, che testimoniano la grande rivoluzione medica rappresenta dal progetto IBD Fermo, ovvero un’unità operativa funzionale che unisce una serie di specialisti nel trattamento globale delle malattie infiammatorie a partire dal momento della presa in carico del paziente. Una risposta certa e multidisciplinare mirata ad una patologia, come quella della malattia di Crohn, che colpisce soprattutto giovani.

Un congresso basato su un’impostazione anch’essa innovativa voluta dal responsabile scientifico Giampiero Macarri e dalla segretaria scientifica Simona Piergallini, strutturata nell’illustrazione di casi clinici e dei successivi approfondimenti. In tutto questo il reparto del Murri di Fermo e l’Area Vasta 4 rappresentano un punto di riferimento per il panorama nazionale e non solo, oltre che un modello operativo all’interno dell’ASUR Marche, al quale potranno affidarsi anche le province di Macerata ed Ascoli.

“Sono delle malattie infiammatorie croniche che colpiscono essenzialmente i giovani e alle quali stiamo dedicando una particolare attenzione – esordisce il professor Macarri –  non a caso nell’ottobre dell’anno scorso abbiamo presentato e inaugurato l’IBD Unit cioè una struttura funzionale, diretta dalla gastroenterologia, dove si mettono insieme una serie di specialisti che collaborano e che sono necessari nella gestione di questa patologia. Una struttura che ha il vantaggio di vedere il paziente preso in carico nella sua globalità”.

Dottor Macarri che entra nello specifico: “Il paziente che necessita di una visita specialistica al di fuori di quella gastroenterologica non va al Cup,  sappiamo il problema delle liste d’attesa, a prendere appuntamento. Per completare la diagnosi e la gestione di questi pazienti abbiamo predisposto dei percorsi dedicati per cui siamo noi stessi a procurare, nel giro di pochissimo tempo, la visita specialistica con il dermatologo, dietologo, chirurgo e con tutte quelle competenze e quegli specialisti che sono necessari. E’ una struttura trasversale importante, che richiede impegno, ma che dà i suoi frutti e non a caso cito un dato. Oltre a semplificare la vita ai pazienti che hanno un eccesso libero agli ambulatori di gastroenterologia per questo tipo di patologia, esiste un numero dedicato e una mail dedicata. Questo ha consentito di ridurre a supporto del paziente e dell’azienda il numero di ricoveri per questo tipo di patologie dal 39 al 19 per cento e quindi una gestione ambulatoriale, integrata con specialisti che comporta dei vantaggi indubbi per il paziente e non solo”.

Il direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini commenta: “La gastroenterologia è un segmento notevolmente importante per noi. E’ un servizio su cui abbiamo investito e pensiamo di continuare ad investire. All’interno di questo servizio spicca un’eccellenza che è l’attività che il reparto garantisce per quanto riguarda il tema delle malattie croniche infiammatorie. E’ talmente un’eccellenza nell’eccellenza che l’Area Vasta in accordo con Asur ha pensato di allargare i propri orizzonti cercando di mettere a sistema questo tipo di attività e metterlo a disposizione degli abitanti delle province vicine cioè Ascoli e Macerata. Stiamo lavorando perché questa unità operativa possa diventare riferimento e risposta ai problemi dell’Area Vasta 3 e dell’Area Vasta 5. Un percorso istituzionale che non è una vetrina. Oltre ad assere attraente vuole dare infatti risposte importanti anche per delle patologie complesse su cui il reparto di gastroenterologia di Fermo, il professor Macarri e la propria equipe si distinguono per i servizi e per un’attività davvero di spicco nella regione Marche”.

Un grande ritorno anche per la città di Fermo che si riafferma come importante sede congressuale nonostante i danni provocati dal terremoto ai tanti spazi pubblici: “Il grandissimo ringraziamento va in questo caso al dottor Macarri e a tutta l’Area Vasta per questo supporto – ha concluso il sindaco Paolo Calcinaro –  Perché il confrontarsi e il fare sistema si vede anche in questo e non solo per i problemi relativi alla sanità. Significa sentirsi città e sentirsi tessuto. Un segno importante: continuare a trovare strutture alternative per portare Fermo al centro di un percorso congressistico  che avevamo iniziato prima di ‘ballare’ per via delle scosse di terremoto. Il mio grande ringraziamento va anche per quello che è il lavoro quotidiano sanitario. Da novembre avremo anche il nuovo auditorium di San Filippo Neri a disposizione che rappresenta un contenitore importante per rinforzare e ridare nuove possibilità a questo percorso a cui teniamo tanto e ringraziamo l’Asur per la vicinanza alla città”.


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