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Il saluto di Mons. Luigi Conti:
Rimango fermano e pregherò per voi,
anche se mi vedrete meno, io ci sarò
” (VIDEO)

FERMO - Le parole di Conti prima del congedo: "Vivrò anche io la vita della diocesi anche se avrò dei momenti in cui tornerò alle mie radici, alla casa paterna dove ho già preso la residenza"

 

di Paolo Paoletti

“Naturalmente rimango prete fermano, o meglio rimango vescovo…non è che mi spoglio dell’episcopato”. Mons. Luigi Conti ha concluso il suo incontro pubblico questa mattina nella cappella del palazzo arcivescovile con il sorriso, scherzando con i presenti e allo stesso tempo ribadendo il suo grande attaccamento ad un territorio che lo ha accolto a braccia aperte, il territorio fermano e quello maceratese.

“Conoscete il mio caratteraccio” ha detto durante il suo intervento. In realtà in questi 11 anni alla guida dell’Arcidiocesi di Fermo mons. Conti ha insegnato a tutti, sacerdoti, fedeli e rappresentanti delle istituzioni, il giusto senso della misura. Una figura sempre presente, seppur lontana dai riflettori, che non ha esitato a scendere tra la gente nei momenti più difficili, come ad esempio il post sisma scegliendo di celebrare la messa di Natale tra gli sfollati dell’Holiday, evitando la spettacolarizzazione di questi gesti a vantaggio di una profonda spiritualità. Ha saputo reggere le redini della Chiesa Fermana in momenti difficili, diventando nel corso degli anni punto di riferimento per tutti i vescovi delle Marche e non solo.

 “Rimango fermano – ha ribadito questa mattina – per cui vivrò anche io la vita della diocesi anche se avrò dei momenti in cui tornerò alle mie radici, alla casa paterna dove ho già preso la residenza. Pregherò per voi, come ho sempre fatto e come continuerò a fare, anche se mi vedrete meno io ci sarò”

Spiritualità, ma anche un grande senso della realtà e delle tante difficoltà quotidiane. Parlando dell’iter che ha portato alla nomina del nuovo arcivescovo, e di come lo Spirito Santo abbia influito su questa scelta, Conti ha puntualizzato ai presenti: “Lo Spirito Santo davvero c’è. I cattivi dicono che prima della nomina…insomma…qualche dubbio…però quando uno viene ordinato vescovo e gli altri vescovi gli mettono le mani sulla test, li c’è! Quindi confidiamo nello Spirito Santo e questo è uno dei motivi per cui veramente io, con tutta serenità, vi saluto e vi benedico”.


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