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Orlando Stanghetta, i suoi amici lo
ricordano a 30 anni dalla scomparsa

RICORDO - Era una notte di fine estate di trent'anni fa quando volò in cielo. Oggi avrebbe avuto 51 anni. A tanti anni di distanza i suoi amici e coetanei, i suoi compagni di squadra e non, ancora lo ricordano e scrivono di lui sui social, ha lasciato un vuoto incolmabile per quanto era buono e generoso, sia in campo che fuori

Orlando Stangetta (a sinistra nella foto) e Paolo Ferroni

FERMO – Paolo Ferroni, classe ’66, difensore centrale con lui alla Palmense, e poi nelle giovanili della Fermana, scrive: “Amico mio, sono passati 30 anni da quella terribile notte, ma il ricordo di te rimane indelebile. Non smetterò mai di sentire la tua mancanza nonostante sia passato tanto tempo. Un giorno, forse, riformeremo quella coppia centrale difensiva piena di speranza e sogni. Ovunque tu sia un forte abbraccio“.

Il fratello Federico: “Io ho mezzo cuore da 30 anni, l’altra metà è rimasta su quella strada maledetta nella notte più buia che Dio poteva fare, quella in cui mio fratello e volato via“.

Orlando, nato nel dicembre 1965, dopo i primi calci alla Palmense, aveva giocato anche tre anni nelle giovanili della Fermana allenato da Elvio Matè, poi con Montegranaro, Azzurra Fermo e Capodarchese.
Il papà Ilario era da tanti anni presidente della Palmense, un’istituzione nella località costiera fermana. Il nonno di Orlando tifava da dietro la porta.

La notizie dell’ennesimo incidente su quel tratto di superstrada tra Fermo e Porto San Giorgio, soprannominato “della morte”, nell’estate del 1987 colpì l’intera città. Sono stati necessari altri venti anni di incidenti e sangue versato su quella via prima che fosse installato sull’intero tratto extraurbano il guard-rail, poi anche l’illuminazione e la rotonda di Santa Petronilla su quell’incrocio pericoloso in curva. L’ultimo sinistro una decina di anni fa con la morte di un sedicenne in scooter per l’ennesimo salto di corsia di un’auto, coincidenza anche lui un calciatore di una squadra cittadina.

Dopo quei lavori di messa in sicurezza non si è verificato più stato alcun incidente mortale.

Paolo Bartolomei

L’articolo del Corriere Adriatico

 


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