I Democratici e Popolari hanno notificato al Comune, nella persona del sindaco, e agli assessori il ricorso al Tar per il ripristino della parità di genere in consiglio. Insomma per il rispetto delle quote rosa in assise. A darne notizia, giocando d’anticipo, è direttamente il sindaco Alessio Terrenzi che non va per il sottile: “La loro è una rivalsa personale nei miei confronti. Solita tattica contro la persona. Nessun interesse per la collettività”.
“A Milano, dove il sindaco Alessio Terrenzi è impegnato a fare visita e confrontarsi con gli imprenditori della zona, è arrivata la notizia del ricorso al Tar a firma della consigliera di minoranza Monia Tomassini e di Cristiana Tosoni, candidata non eletta nella lista dei Democratici e Popolari, per l’annullamento del provvedimento dal Comune di Sant’Elpidio a Mare con cui il sindaco – fanno sapere dal Comune – ha nominato la Giunta Comunale.
Il sindaco Terrenzi
“Vengo a sapere del ricorso al Tar dei Democratici e Popolari – commenta il sindaco Terrenzi – mentre con i nostri imprenditori parliamo delle difficoltà del settore calzaturiero, dei segnali di ripresa, delle difficoltà delle famiglie. Ebbene, con gli imprenditori ho anche avuto modo di commentare questa iniziativa del ricorso e devo dire che è un argomento che non interessa a nessuno. Non è il discorso di quote rosa o quote azzurre che interessa agli elpidiensi, alla città, quanto avere un sindaco vicino alle famiglie, ai giovani, agli anziani, agli imprenditori, ai diversamente abili, un Sindaco che affronta problematiche legate all’emergenza terremoto, ai problemi del Centro Storico e tutto il resto. I problemi della nostra città sono altri, e ci sono altri modi di valorizzare le nostre donne che vanno oltre una presenza imposta in giunta”.
Un commento a caldo che poi il sindaco integra con una riflessione di carattere meramente politico.
“Ci siamo confrontati con le consigliere di pari opportunità della Regione e della Provincia ed abbiamo cominciato un percorso ben preciso, un percorso che stiamo portando avanti con spirito di collaborazione per risolvere il problema – dice – quello spirito di collaborazione che ai Democratici e Popolari è sempre mancato e che, ad oggi, ancora manca. Mentre, da una parte, con le consigliere di Pari Opportunità si è avuto un dialogo costruttivo e volto a risolvere un problema, Democratici e Popolari seguono una strada completamente diversa. Non credo di dover essere io a dover sottolineare il diverso spessore delle due situazioni: da un lato lo spirito di collaborazione manifestato dalle consigliere di Pari Opportunità, e la semplice voglia di ostacolare il sindaco dall’altra. Nonostante la sonora bocciatura arrivata dalle urne, nonostante il chiaro messaggio inviato dagli elettori, palese critica al loro modo di fare, continuano imperterriti non certo perché attenti alle quote rosa ma perché mossi da motivazioni del tutto personali. Ce l’hanno con me a livello personale e non hanno alcuna intenzione di trovare una soluzione: a loro interessa colpire il sindaco punto e basta. Sono sensibili al rispetto della normativa sulla parità di genere? Non mi pare che lo siano mai stati visto che hanno amministrato con me ed hanno avuto due assessori uomini, un presidente della Sem Servizi uomo e solo ora, dopo trent’anni di loro militanza, hanno una consigliera donna. Questa improvvisa attenzione alle quote rosa non è altro che l’attuazione di un metodo che, purtroppo per loro, non li ha portati lontano e continua a relegarli fuori dalla realtà cittadina, come se ci fosse ancora bisogno di conferme. E’ l’ennesimo atteggiamento sbagliato, il tentativo è sempre quello di non far lavorare il sindaco con un ricorso che, comunque, al sindaco porterà via energie che potevano essere altrimenti spesi per il bene della città così come peserà sulle tasche dei cittadini visto che il doversi difendere ha comunque un costo”.
Scendendo poi nel pratico, il sindaco fa una proiezione di ciò che potrebbe capitare il futuro. “Se il loro ricorso dovesse essere accolto – dice il primo cittadino – dovrò togliere un assessore uomo e lotterò affinché, se si tratterà di un assessore eletto dagli elpidiensi, possa tornare a sedere tra i banchi del consiglio comunale. Forse l’approccio al primo insediamento era sembrata una svolta nel loro modo di partecipare alla vita amministrativa ma purtroppo ci sono sempre i soliti noti dietro alle iniziative di questo gruppo ed il modo di fare è sempre lo stesso. Non avendo prevalso nella competizione elettorale, come sempre, lottano per contrastare il sindaco a livello personale senza proposte ed obiettivi da perseguire per la collettività. Quasi quasi ci speravo che arrivassero al ricorso al Tar per dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, di che pasta sono fatti e l’attenzione che hanno per i problemi veri della città che è da loro sempre più distante”.
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