“C’è una normativa e non è stata rispettata. Qui non è questione di quote rosa, ma di rispetto dei principi costituzionali. Se tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, è giusto richiamare tutti, in primis un sindaco, ad osservarla”. Compatta la coalizione che tre mesi fa ha sostenuto Fabio Conti alle elezioni comunali nel rivendicare il ricorso al Tar con cui si contesta l’illegittimità della giunta nominata dal sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi.
A firmare l’atto sono state la consigliera Monia Tomassini e la coordinatrice dei Democratici e popolari Cristiana Tosoni, ma come precisa Conti, “tutta la coalizione ha condiviso questa scelta”.
Ci sono anche Marcello Diomedi, Gianmarco Governatori, Roberto Rossi, Enrico Piermartiri. Si inizia con una provocazione al sindaco Alessio Terrenzi, che aveva contestato ai ricorrenti di far spendere soldi pubblici per la difesa in giudizio del Comune. “Se non vuole far spendere denari di tutti i cittadini, Terrenzi può fare come noi, che ci siamo autotassati per sostenere i costi del ricorso” osserva Conti. L’ex assessore Diomedi aggiunge: “Il sindaco stia attento a utilizzare soldi pubblici per difendersi. Se il tribunale gli darà torto, dato che il danno lo ha provocato volutamente e scientemente lui nominando una giunta in spregio alla legge, interesseremo la Corte dei conti perché non è giusto che i cittadini paghino i suoi errori”.
“Ribadisco che questo ricorso è un atto dovuto – sottolinea la consigliera Tomassini – Abbiamo dato tempo al sindaco di mettersi in regola, ma a parte parlare di un turnover che arriverà prima o poi, non ha fatto nulla e prima che scadessero i tempi abbiamo interessato il Tar”.
La coalizione civica si è rivolta all’avvocato Andrea Agostini, che entra nelle questioni tecniche. “La legge Delrio è molto chiara e prevede una quota minima del 40% per garantire l’equilibrio di genere, che palesemente a Sant’Elpidio non c’è, essendoci una sola donna in una giunta di 5 componenti più il sindaco. Su questo c’è poco da discutere. L’istruttoria dovrebbe dimostrare che il sindaco si sia trovato nell’impossibilità oggettiva di rispettare la norma. Ora, visto che parliamo di un comune di 17.000 abitanti, con la possibilità di nominare anche una figura esterna, mi pare estremamente difficile sostenerlo, è una probatio diabolica”. Il ricorso chiede che sia decretata l’inefficacia dell’atto di formazione della giunta e, in subordine, che a Terrenzi sia dato un limite di tempo per ripristinare la legittimità dell’esecutivo. “Questa richiesta è stata espressamente voluta dai miei assistiti – precisa l’avvocato Agostini – lo trovo un gesto significativo, perché esprime la volontà che la città non sia danneggiata da questa vicenda e possa continuare ad operare senza restare ingessata”.
Non manca una riflessione più generale sulla legge Delrio. “E’ una legge malfatta – il pensiero di Agostini – perché si afferma un principio ma non lo si applica. E’ assurdo che per farla rispettare dei cittadini debbano sobbarcarsi dei costi rivolgendosi al tribunale. Se l’equilibrio di genere è di interesse pubblico e un sindaco non lo osserva, la giunta non dovrebbe neanche nascere, non si dovrebbe aspettare che qualcuno vada al Tar”.
M.M.
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