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“Fiera post Pitti e banca dati dei clienti insolventi”, Ciccola e Fenni rilanciano dopo un Micam da record

ECONOMIA - Enrico Ciccola, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo, analizza assieme al presidente dei calzaturieri di Ascoli Piceno, Valentino Fenni, i quattro giorni che a Milano hanno visto protagoniste oltre 200 aziende del distretto calzaturiero

 

Enrico Ciccola

 

Valentino Fenni

“L’esito della fiera ha dimostrato che theMicam è vivo e contribuisce a tenere alto il made in Italy. E il riavvicinamento dei visitatori è importante”. Enrico Ciccola, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo, analizza assieme al presidente dei calzaturieri di Ascoli Piceno, Valentino Fenni, i quattro giorni che a Milano hanno visto protagoniste oltre 200 aziende del distretto calzaturiero. “La prima cosa da dire è: complimenti Annarita Pilotti per il grande lavoro svolto per rendere theMicam ancora più unico e imperdibile”.

I dati forniti da Assocalzaturifici parlano di 47.187 presenze certificate con una crescita del 5,6% sull’edizione di settembre 2016. L’altro dato positivo è che gli italiani sono tornati a crescere, sia come espositori, 797 su 1441, sia come visitatori, 19.307 per un +6,5%.

VISITE E ORDINI
“Le tensioni sui mercati permangono. L’affluenza maggiore dei russi è vera (+32% di buyer), ma bisogna valutare gli ordini. Questo lo vedremo tra qualche settimana con gli ordini e poi con l’Obuv. La sensazione – prosegue Enrico Ciccola – è che il numero di paia ordinate siano diminuite a fronte di una maggior presenza, che comunque ci porta a guardare con fiducia al futuro”. “Più presenze straniere, soprattutto ho notato il ritorno dei tedeschi. Bene la crescita dei russi, poi bisogna vedere se quello scritto in fiera diventa un ordine” aggiunge Fenni.

I due presidenti hanno vissuto la fiera da zone diverse: Ciccola aveva lo stand al padiglione 1, Fenni al 5. Ma entrambi si sono confrontati con i colleghi durante i giorni dell’evento milanese: “Per il nostro distretto la fotografia del Micam la darà Lineapelle. Perché è lì che ci saranno gli impegni sui materiali che i calzaturieri devono usare. Sono loro che ci dicono davvero come vanno le cose. Ma guardando al futuro, questo è stato il theMicam degli impegni sul made in Italy, della discussione sulla defiscalizzazione di specifici settori come l’orlatura, della riduzione del cuneo fiscale. Mai come in questa occasione la politica è stata presente, l’importante è che le parole diventino fatti” ribadiscono i presidenti.

LE PROPOSTE
Il presidente Ciccola lancia anche una proposta: “Le nuove date di theMicam sono ottime, l’hanno detto tutti, dai buyer ai calzaturieri fino ai visitatori. Ma diverse aziende arrivano con la campagna vendite dell’estivo 2018 quasi completata. Molti marchi già hanno preparato le collezioni dell’inverno 2018. Potrebbe essere una soluzione, per ampliare il mercato, organizzare una mini fiera completamente made in Italy attaccata alle sfilate della moda uomo, subito dopo il Pitti di giugno, che cade tre mesi prima di theMicam. In questo modo arriveremmo al Micam più completi e giusti per affrontare la concorrenza straniera”.

Una proposta anche da Valentino Fenni che parte dal ritorno degli italiani tra i padiglioni: “Uno dei problemi principali del nostro Paese è che se i clienti non vendono, trovano scuse e non pagano o provano a rimandarti indietro la merce. Ci sono molti problemi nell’incassare, molti ritardi nei pagamenti. Come associazione potremmo creare una banca dati a livello di territoriale con una ‘lista nera’ in cui gli imprenditori possono segnalare con chi hanno avuto problemi di solvibilità ed evitare così ai colleghi rischi e perdite di tempo. Quella dei mancati pagamenti è una delle sfide chiave del futuro per la nostra Assocalzaturifici. Da anni profiliamo le tipologie di cliente per il prodotto, facciamolo anche con chi non garantisce i pagamenti”.

 


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