Il tavolo dei relatori con, al centro, Daniela Talamonti della Dspin
Non smettere mai di parlarne. L’opera di sensibilizzazione contro la violenza di genere non deve e non può fermarsi. Ma l’associazione Dspin, guidata da Daniela Talamonti, va oltre. E oltre alle parole ci sono i fatti. Sabato scorso, infatti, la Dspin ha organizzato un convegno alla sala Joyce Lussu di Marina di Altidona. Non un convegno qualsiasi. Al tavolo dei relatori, infatti, Talamonti ha portato personaggi del calibro di Ettore Picardi, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello de L’Aquila, che negli ultimi anni ha trattato casi di stupro occupandosi anche della tragica morte di Melania Rea e Rossella Goffo, la dirigente medica di psichiatria dell’Area vasta 4, Barbara Rossi, e l’avvocato Barbara Soncin del foro di Fermo. Con loro, oltre a Talamonti, che ha fatto da moderatrice, anche l’istruttore di Krav Maga, Emanuele Conti. Si perché dopo le relazioni e il confronto con gli esperti, si è passati alla presentazione del corso di autodifesa rivolto alle donne, ma non solo, di cui Conti ha dato una breve dimostrazione ai presenti.
Il convegno si è tenuto grazie alla partnership dell’hotel Horizon, con il patrocinio dei Comuni di Altidona, Pedaso e Campofilone. Ed infatti erano presenti il sindaco di Altidona, Enrico Lanciotti, il vicesindaco di Pedaso, Carlo Bruti, e il vicesindaco di Campofilone Gabriele Cannella. Un confronto schietto e diretto, suffragato dalle conoscenze e esperienze dei relatori, costruttivo insomma con approfondimenti giuridico-legali e la tutela della sicurezza delle donne. Un faccia a faccia fondamentale per una problematica che, prima di arrivare all’ambito giudiziario, spesso deve superare le barriere psicologiche. “Sono presidente dell’associazione Dspin che dal 2007, oltre ai corsi di fitness e sport, organizza eventi per sensibilizzare le persone – spiega Talamonti – sull’alimentazione, su problemi posturali e, come in questo caso, sulla violenza sulle donne. Ho voluto organizzare questo convegno, con personaggi illustri al tavolo, e il patrocinio di tre Comuni, proprio perché sulla violenza di genere non possiamo mai abbassare la guardia, anzi. Da qui anche l’idea di lanciare un corso di autodifesa. Non mi aspettavo, francamente, una partecipazione così numerosa e sentita. Sono venute molte mamme che hanno deciso di partecipare al corso di autodifesa portano con loro i figli adolescenti o in pre-adolescenza per fronteggiare problemi legati al bullismo. Un nuovo spunto che di certo non mancheremo di approfondire”.
Da sin. Lanciotti, Talamonti e Bruti
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